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L'ex segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo, Franco Colleoni, è stato ucciso questa mattina nel cortile della sua casa di Dalmine: 68 anni, è stato colpito più volte alla testa con un corpo contundente e lasciato a terra. Attorno alle 11,30 uno dei figli lo ha trovato rincasando e ha avvisato sua madre e suo fratello, che vivono nella stessa grande abitazione formata da più appartamenti e dove, al pianterreno, si trova anche il ristorante 'Il Carrocciò che Colleoni gestiva da oltre vent'anni, di recente affiancato da uno dei figli.
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Chi è Franco Colleoni
I carabinieri di Treviglio indagano a 360 gradi: il fatto che l'abitazione di Colleoni sia stata trovata a soqquadro fa pensare a un furto degenerato, perché il padrone di casa potrebbe aver sorpreso i ladri. In realtà però l'efferatezza dell'aggressione lascia aperta ogni ipotesi: ecco perché gli inquirenti - coordinati dal sostituto procuratore di Bergamo Fabrizio Gaverini - stanno scavando anche nel recente passato della vittima, a partire dai conoscenti e fino all'attività lavorativa. I vicini di casa non hanno viso nessuno, nonostante l'aggressione sia avvenuta in pieno giorno: la recinzione frontale della casa (una vecchia cascina bergamasca ristrutturata) e del ristorante è un muro alto oltre due metri. Da dove sono passati, dunque, gli aggressori (sempre che fossero più di uno)? Probabilmente dal retro, dove il terreno della proprietà di Franco Colleoni presenta una depressione geologica verso il corso del fiume Brembo. Tutta l'area è recintata, ma da dietro non è impossibile che qualcuno abbia scavalcato la rete di protezione. I carabinieri di Bergamo hanno sentito nel corso della giornata decine di persone tra familiari, conoscenti, colleghi e vicini di casa.
Al vaglio ci sono anche le numerose telecamere comunali della zona.
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Negli stessi anni, a Dalmine, era anche in Consiglio comunale con Antonio Bramani, padre dell'attuale sindaco Francesco, che oggi ha raggiunto via Sertorio, dove si trova la casa teatro del delitto. «Conoscevo Franco da almeno 25 anni - ha detto il primo cittadino -. Spiace moltissimo, soprattutto di fronte a una morte così violenta. A prescindere dalla sua posizione politica, era sempre interessante parlare con lui perché aveva una visione intelligente delle cose, dava spunti mai banali». «Ricordo con stima e affetto Franco Colleoni - ha sottolineato il leader della Lega Matteo Salvini -: con lui ho condiviso anni di battaglie, di sconfitte e di vittorie. Ricordo i pranzi e le cene nel suo ristorante di Dalmine. Una preghiera per lui, condoglianze ai suoi cari». La caccia ai suoi assassini è aperta.
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Il Messaggero