​Rigopiano, superstite al gup: «Si faccia presto, aspettiamo da due anni e mezzo»

«Giudice, sono due anni e mezzo che aspettiamo. Facciamo il prima possibile. A settembre va bene, altrimenti prima». Lo ha gridato, nell'aula 1 del tribunale di...

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«Giudice, sono due anni e mezzo che aspettiamo. Facciamo il prima possibile. A settembre va bene, altrimenti prima». Lo ha gridato, nell'aula 1 del tribunale di Pescara dove era in corso la prima udienza preliminare sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), il superstite Giampaolo Matrone, che nella tragedia ha perso la moglie, Valentina Cicioni. Mentre l'udienza volgeva al termine, Matrone si trovava nell'area riservata al pubblico.


Il gup Gianluca Sarandrea stava fissando la data del rinvio, cercando di andare incontro alle esigenza dei tanti avvocati presenti in aula. Dopo che, a causa della indisponibilità di alcuni legali, l'udienza successiva sembrava essere in procinto di slittare a ottobre, Matrone non è riuscito a trattenersi. Il giudice lo ha invitato a mantenere la calma, ricordandogli che non avrebbe potuto prendere la parola e che ci sarebbe stato un periodo di sospensione in agosto, e assicurando che avrebbe cercato di fissare la prossima udienza il prima possibile. L'udienza è stata poi fissata al 27 settembre.
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Il Messaggero