Razzismo a Rimini, la denuncia di una famiglia nigeriana: «Cameriere ha chiesto scusa a Mussolini per averci serviti»

Razzismo in pizzeria a Rimini, la denuncia di una famiglia nigeriana: «Cameriere ha chiesto scusa a Mussolini per averci serviti»
Si sono ritrovati in pizzeria con un ritratto di Mussolini appeso alla parete e un cameriere che ha chiesto «Scusa Benito» per i clienti dalla pelle nera....

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Si sono ritrovati in pizzeria con un ritratto di Mussolini appeso alla parete e un cameriere che ha chiesto «Scusa Benito» per i clienti dalla pelle nera. E' successo in una pizzeria di Rimini, La Tana Marina, dove una famiglia di origine nigeriana residente a Imola ha denunciato pubblicamente su Facebook quanto accaduto durante una cena di compleanno. 


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Razzismo in pizzeria a Rimini, il racconto su Facebook

«Dopo aver preso le nostre ordinazioni il cameriere, che avrà avuto tra i 45 e i 55 anni, si gira verso il quadro di Mussolini e dice testuali parole "Scusa, Benito"», racconta Adjisam Mbengue in un video sul suo profilo. Dapprima increduli, i presenti hanno poi realizzato quanto accaduto e tra un'altra donna e i camerieri sarebbe nata anche una discussione finita sui social. Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri di Imola, ma sulle indagini procederanno per competenza territoriale i colleghi di Rimini. Fatou, la sorella di Ajisam, ha infatti risposto per le rime al cameriere e condiviso tutto su Facebook. «Dopo l'affermazione - racconta - il cameriere ritorna in sala per prendere altre comande, io decido di chiedere se quello che avevo sentito era vero e lui conferma... da lì il rosso della rabbia e dell'umiliazione: davanti ai miei nipoti e i meie figli quest'uomo ha deciso di rimarcare il fatto che servire dei neri fosse una cosa degradante per il suo ristorante....»

 

 

La vicesindaca: spero sia un equivoco

«Spero nel profondo del cuore che tutto ciò che sta rimbalzando questa mattina sul web in ordine a un denunciato episodio di razzismo in un locale di Rimini, sia frutto solo di un gigantesco equivoco. Che, per dirla tutta, comunque sarebbe grave, a partire dalla verifica circa la presenza in un locale pubblico dell'effigie di Benito Mussolini, in sfregio alle leggi vigenti sull'apologia del fascismo». Così la vice sindaca di Rimini, Gloria Lisi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero