Nuova eccezionale scoperta a Pompei. Due gladiatori al termine del combattimento, l'uno vince l'altro soccombe. È la scena dell'ultimo affresco rinvenuto a...
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Pompei, agli scavi arriva il checkpoint come in aeroporto: ingresso blindato
Paestum, una scultura arcaica nel tempio di Athena: nuovi scenari per gli archeologi
Su uno sfondo bianco, delimitato su tre lati da una fascia rossa, si compone la scena di lotta tra i due gladiatori. Quello sulla sinistra è un «Mirmillone» della categoria degli «Scutati»: impugna l'arma di offesa, il gladium, (corta spada romana) e un grande scudo rettangolare (scutum) e veste un elmo a tesa larga dotato di visiera con pennacchi, il cimiero. L'altro, in posizione soccombente, è un «Trace», gladiatore della categoria dei «Parmularii», con lo scudo a terra. È rappresentato con elmo (galea), a tesa larga ed ampia visiera a protezione del volto, sormontato da un alto cimiero. L'affresco di circa 1,12 mt x 1,5mt, rinvenuto in un ambiente alle spalle dello slargo di incrocio tra il Vicolo dei Balconi e il Vicolo delle Nozze d'Argento, ha forma trapeizodaile, in quanto era collocato nel sottoscala, forse di una bottega.
Si intravede al di sopra della pittura, l'impronta della scala lignea. Molto probabilmente decorava un ambiente frequentato da gladiatori, forse una bettola dotata di un piano superiore, destinato ad alloggio dei proprietari dell'esercizio commerciale o come di frequente, soprattutto vista la presenza di gladiatori, destinato alle prostitute. «Il sito archeologico di Pompei, fino a qualche anno fa, era conosciuto nel mondo per la sua immagine negativa: i crolli, gli scioperi e le file dei turisti sotto il sole. Oggi è una storia di riscatto e di milioni di turisti in più. Oggi è un sito accogliente, ma soprattutto è un luogo in cui si è tornati a far ricerca, attraverso nuovi scavi. La scoperta di questo affresco dimostra che davvero Pompei è una miniera inesauribile di ricerca e di conoscenza per gli archeologi di oggi e del futuro», ha commentato il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero