Pesca illegale: maxi sequestro di "novellame" tra Calabria e Sicilia

Uno dei sequestri di novellame eseguiti dalla Guardia Costiera (foto di Guardia Costiera)
E' stato un sequestro record, quello operato dalla Guardia Costiera di Corigliano Rossano, nel cosentino, registrato poche ore fa. Ben 3,7 quintali di "novellame" di...

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E' stato un sequestro record, quello operato dalla Guardia Costiera di Corigliano Rossano, nel cosentino, registrato poche ore fa. Ben 3,7 quintali di "novellame" di sarda, sono stati intercettati dai militari durante una operazione di controllo del territorio. Il frutto della pesca illegale era stipato in un furgone e contenuto all'interno di oltre 50 cassette già pronte ad essere immesse nel mercato per essere vendute al dettaglio.

Il pesce, localmente denominato anche "bianchetto", prima di essere distrutto, è stato oggetto delle analisi dei veterinari che, inoltre, lo hanno ritenuto non idoneo al consumo umano.

L'episodio, al di là della eccezionalità del sequestro, è soltanto uno dei tanti che, soprattutto in questo periodo, si susseguono in diverse regioni del sud del Paese.

Come quelli avvenuti a Sciacca, Porto Palo e Agrigento in Sicilia dove, così come in Calabria, questo tipo di pesca illegale che utilizza speciali reti con maglie più piccole, sembra proseguire senza tregua, nonostante divieti e multe salate.

Così come sembra non interessare a nessuno, pescatori e consumatori finali, che un solo chilogrammo di novellame pescato, sottrae al mare oltre 2 quintali di pesce adulto.

I piccoli appena nati di sardine e acciughe, così come di altre specie come il cicerello, sono molto ricercati dal mercato nero nei primi mesi dell'anno, quando fanno la loro comparsa nei nostri mari.

Spesso inscatolati o messi in barattoli di vetro, sono tradizionalmente consumati localmente anche se, da diversi anni, non è difficile trovarli nei mercati rionali di tutto il Paese, venduti clandestinamente.
Nel frattempo, mentre già le barche si preparano a prendere il mare alla prossima alba e la Guardia Costiera continua a pattugliare il territorio, la "maglia nera per illegalità nel Mediterraneo" affibbiata all'Italia lo scorso anno, certificata da Oceana, continua a pesare.

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Il Messaggero