Il pesce, localmente denominato anche "bianchetto", prima di essere distrutto, è stato oggetto delle analisi dei veterinari che, inoltre, lo hanno ritenuto non idoneo al consumo umano.
L'episodio, al di là della eccezionalità del sequestro, è soltanto uno dei tanti che, soprattutto in questo periodo, si susseguono in diverse regioni del sud del Paese.
Come quelli avvenuti a Sciacca, Porto Palo e Agrigento in Sicilia dove, così come in Calabria, questo tipo di pesca illegale che utilizza speciali reti con maglie più piccole, sembra proseguire senza tregua, nonostante divieti e multe salate.
Così come sembra non interessare a nessuno, pescatori e consumatori finali, che un solo chilogrammo di novellame pescato, sottrae al mare oltre 2 quintali di pesce adulto.
I piccoli appena nati di sardine e acciughe, così come di altre specie come il cicerello, sono molto ricercati dal mercato nero nei primi mesi dell'anno, quando fanno la loro comparsa nei nostri mari.
Spesso inscatolati o messi in barattoli di vetro, sono tradizionalmente consumati localmente anche se, da diversi anni, non è difficile trovarli nei mercati rionali di tutto il Paese, venduti clandestinamente.
Nel frattempo, mentre già le barche si preparano a prendere il mare alla prossima alba e la Guardia Costiera continua a pattugliare il territorio, la "maglia nera per illegalità nel Mediterraneo" affibbiata all'Italia lo scorso anno, certificata da Oceana, continua a pesare.
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