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Stava tornando a casa dopo una serata con gli amici, un breve tragitto a piedi che ha fatto tante volte. E all'improvviso, sbucato dal buio, se l'è trovato addosso. Un uomo di 31 anni di origini nigeriane, con precedenti e già noto alle forze dell'ordine, ha aggredito e cercato di violentare una ventiquattrenne. Solo la prontezza della giovane, che ha reagito urlando, e l'intervento di due ragazze l'hanno salvata da una brutalità che avrebbe potuto avere conseguenze ben più drammatiche.
TASER
È accaduto martedì notte attorno all'una in pieno centro a Pavia, all'angolo tra corso Cavour e via Porta Marica. Una zona solitamente affollata, da qui i giovani si spostano per raggiungere piazza della Minerva, abituale luogo di raduno e zona di locali. Ma due sere fa diluviava e c'era poca gente in giro, tanto che la maggior parte dei bar ha abbassato la saracinesca in anticipo. L'aggressore ha visto la ragazza da sola, l'ha afferrata e stretta a sé per immobilizzarla, poi le ha tolto con furia la maglietta. La giovane ha gridato con tutte le sue forze, una studentessa e la sua amica poco lontane hanno sentito le sue urla disperate e sono accorse: la vittima era seminuda, il nigeriano aveva l'aria alterata e una bottiglia in mano.
SENTINELLE
Il centro storico di Pavia è da tempo osservato speciale per la gestione delle criticità legate alla vita notturna. A febbraio sotto la cupola Arnaboldi, uno dei luoghi di ritrovo dei giovani, un tunisino sedicenne è stato ferito all'orecchio da una coltellata durante una lite e sempre lunedì notte gli agenti della volante hanno fermato un'auto: la passeggera, che doveva scontare un anno e otto mesi di detenzione, nascondeva sotto la maglietta un involucro contenente 105 grammi di cocaina. Dal prossimo giugno, per rafforzare la sicurezza, entreranno in campo gli Osservatori di Strada a supporto della polizia municipale nella gestione della movida. «Si tratta di personale specializzato e formato con il compito di fungere da prima sentinella per la prevenzione», ha spiegano il prefetto Francesca De Carlini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero