Una lezione di educazione, di civiltà e di ecologia che una giovane escursionista indirizza a chi si è disfato di un pannalino (usato) da neonato gettandolo sulle...
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Buttano pannolino sporco dall'auto: finisce sulla volante della polizia
Perché non metterlo, allora, quel pannolino, in un sacchetto fino a quando non si incontra un contenitore adatto per questo tipo di rifiuti? Indifferenziati, in quasi tutti i Comuni anche se ce sono alcuni che hanno preso di petto questa bomba ecologica (ne servono almeno 4 al giorno per ogni neonato) e li raccolgono a parte.
L'escursionista ha raccolto pannolino e salvietta, li ha messi in un sacchetto appeso allo zaino per almeno due ore e poi, a casa, ha scritto un longo post per cercare di educare i genitori di quel bambino per il quale prova "pena e tristezza".
"Ciao! Spero tanto che tra un giorno, un mese o un anno questa foto possa arrivare a te. Mi piacerebbe davvero sapere cosa esattamente hai pensato quando tra il 10/9 e il 12/9 2019 passeggiando sul sentiero che dal centro visite del parco naturale ti porta al Lè dla Creda hai cambiato il pannolino al tuo bambino lungo il corso d'acqua. E dopo avergli pulito il sederino hai creduto che la cosa migliore da fare fosse gettare il pannolino e la salvietta per terra, e so che è stato in questi giorni perché quando è stato messo tutto dentro un sacchetto la salvietta era ancora profumata. Io non ti scrivo con rabbia o con disprezzo ma con pena, sì perché provo pena per tuo figlio a cui tu, consapevolmente, decidi di lasciare un mondo pieno di rifiuti, veleno e tristezza. Io non sono madre ma è il mio desiderio di esserlo che ti parla, perché anche se ancora non lo sono mi sento già una madre migliore di te. Perché io nonostante non abbia mai coccolato, abbracciato o amato tuo figlio, ho comunque legato il suo pannolino al mio zaino e l'ho portato per due ore e mezza sulla mia schiena. Sì, spero davvero che questa foto scorra tra le tue mani un giorno oppure che, ancora meglio, chi era con te ti riconosca nei miei dettagli e te la mandi. So che non muoverò sentimenti di vergogna dentro di te perché le persone come te non si vergognano, ma magari, pensando al futuro di tuo figlio, qualcosa di caldo e pieno d'amore si muoverà nella tua coscienza. Ti saluto e ti stringo la mano sperando di avere l'onore di raccogliere ancora la tua popò lungo il mio cammino".
Il Messaggero