Trova sul pacchetto di sigarette la foto della moglie morta e chiede un maxi risarcimento

Una foto choc vista su un pacchetto di sigarette appena acquistato e un uomo di 50 anni di Misano Adriatico, in provincia di Rimini, ha fatto causa alle multinazionali del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una foto choc vista su un pacchetto di sigarette appena acquistato e un uomo di 50 anni di Misano Adriatico, in provincia di Rimini, ha fatto causa alle multinazionali del tabacco. L'immagine impressa sul cartoncino è di quelle che si usano per spingere i fumatori a smettere di farsi del male. Questa in particolare mostrava una donna intubata in un letto di ospedale e a poche settimane dal decesso. L'uomo ha chiesto 100 milioni di euro di risarcimento perché la persona nella foto era sua moglie.


Il giallo dell'uomo intubato sui pacchetti di sigarette, in tre rivendicano la stessa foto

La consorte è scomparsa diversi anni fa e per patologie non legate al fumo. «Quello che è successo è terribile», sono le parole dell'uomo riportate dal "Corriere della Sera". Non appena ha visto la foto, ha metabolizzato lo choc iniziale e si è rivolto al suo avvocato per intentare una causa e chiedere i danni. 
 
La risposta della multinazionale del tabacco non si è fatta attendere: «Le segnaliamo che le immagini che appaiono sui pacchetti sono tassativamente indicate e incluse negli elenchi stabiliti dalla normativa europea e dalla legislazione nazionale e non c’è alcuna discrezionalità nella scelta delle immagini da parte degli operatori del settore».

 Il cinquantenne, tuttavia, non si arrende e annuncia che continuerà la sua battaglia contro l'azienda che ha usato la foto della moglie morente e sofferente: «Ci hanno consigliato di rivolgerci al dipartimento della Commissione Europea o al ministero della Salute e di certo lo faremo».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero