Monopattini, casco e assicurazione non saranno obbligatori

Il casco non è obbligatorio per i maggiorenni, la targa non è prevista così come l’assicurazione del mezzo e infine si può circolare anche nelle...

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Il casco non è obbligatorio per i maggiorenni, la targa non è prevista così come l’assicurazione del mezzo e infine si può circolare anche nelle strade extraurbane. L’approvazione del decreto legge «infrastrutture e mobilità sostenibile», nel capitolo relativo ai monopattini, non piace a Gianmarco Cesari, avvocato e presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada. «Diciamolo chiaramente questa legge è un regalo alle grandi aziende che si occupano dello sharing. Il governo ha dimostrato di interessarsi ben poco della salute delle persone». 

Eppure una stretta, in parte, rispetto a prima c’è stata. «Parliamo di nuovi limiti che non tutelano in modo efficace», ribatte Cesari. Ma ecco cosa è stato stabilito: la velocità massima scende da 25 km/h a 20 km/h (6 km/h nelle aree pedonali); i minorenni possono usare il monopattino solo con il casco. Inoltre i mezzi dovranno avere un segnalatore acustico, regolatore di velocità, luci, frecce e indicatori di freno, non potranno circolare sui marciapiedi e dovranno essere parcheggiati in aree dedicate. Chi non rispetta queste disposizioni sarà multato.

 

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La critica

«Ma se il mezzo è privo di targa e si posteggia in un’area in cui non può sostare, come si fa a sanzionarlo? Il poliziotto dovrà rimanere lì fino a quando non arriva il proprietario? È una riforma schizofrenica», ribadisce Cesari. Il presidente dell’associazione fornisce altri elementi a sostegno della sua tesi: «Oggi in Italia si vendono monopattini che hanno una potenza di 500 watt che superano i 30 km/h, ben oltre il nuovo limite. È un controsenso, bisogna vietare la vendita dei mezzi che superano la velocità consentita, così come quei kit che ne aumentano ulteriormente la potenza». 

Il casco, però, è il vero cruccio di Cesari. Il fatto che l’obbligatorietà di questo “salva vita” non sia stata estesa a tutti i conducenti è, per l’avvocato, l’errore più grande: «Si sono favorite le società che si occupano del noleggio, l’obbligatorietà avrebbe imposto l’installazione di un bauletto con il casco, con tutta una serie di costi. Possiamo dire che ha prevalso l’interesse economico rispetto a quello alla salute».

 

Rca

C’è poi il capitolo assicurazione. Altro tasto dolente. «Ci rendiamo conto che la mancanza di un’assicurazione comporta che, in caso di incidente, non esista alcuna garanzia di risarcimento per i danni causati. Stiamo parlando di mezzi che saranno sempre più diffusi e che, per loro stessa natura, non hanno una grande stabilità: due ruote minuscole e il baricentro altissimo». «Questa nuova formulazione legislativa non risolve assolutamente il problema che deriva dalla circolazione stradale dei monopattini, anzi - aggiunge polemico Cesari - lo peggiora perché la nuova normativa consentirà di circolare in monopattino anche sulle strade extraurbane. Per cui già possiamo immaginare code di automobilisti che devono stare attenti a schivare i conducenti di monopattino». «No - conclude il presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada - questa riforma proprio non va, è un bluff».

 

 

 

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Il Messaggero