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Un risarcimento di almeno 100 mila euro. È la richiesta di risarcimento avanzata da una delle ragazze vittime delle violenze avvenute la notte dello scorso Capodanno a Milano, quando la festa in piazza si trasformò in una drammatica aggressione di alcune giovani accerchiate e abusate dal branco. Senza alcuna possibilità di riuscire a difendersi.
PRIMA UDIENZA
Questa mattina, davanti alla quinta sezione del Tribunale, si è svolta la prima udienza del processo a carico del 22enne di Torino Abdallah Bouguedra. Capelli rasati, abbigliamento curato, l’imputato - difeso dagli avvocati Vinicio Nardo e Stefano Comellini - era presente in aula. È accusato di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni per gli abusi subiti dalla diciannovenne che ha chiesto il risarcimento e dell’amica che era con lei, persona offesa ma non parte civile. «C'è stato un errore su di lui, non era coinvolto, si è sempre professato innocente e confida che l'innocenza verrà dimostrata», affermano i suoi legali.
COMUNE PARTE CIVILE
Per gli altri due imputati maggiorenni, il 19enne Abdel Fatah e il 18enne Mahmoud Ibrahim, che hanno scelto il rito abbreviato a differenza del 22ennetorinese, il processo inizierà il 22 dicembre davanti al gup Marta Pollicino. Oggi i giudici hanno ammesso anche la costituzione come parte civile del Comune di Milano. È «ente danneggiato dai fatti del processo», ha chiarito il legale Federico Bier, perché «da molti anni svolge una intensa attività con ingenti risorse nel contrasto e nella prevenzione alla violenza sulle donne e come supporto alle vittime». Comune che chiede, dunque, i «danni non patrimoniali per il grave turbamento ai cittadini e i danni all'immagine». I legali della giovane vittima chiedono un risarcimento per il danno «biologico e morale e all'autodeterminazione della libertà sessuale».
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Il Messaggero