Violenze di Capodanno a Milano, una vittima: «Danno biologico e morale, chiedo 100 mila euro al mio aggressore»

Il processo: la festa in piazza si trasformò in una drammatica aggressione di alcune giovani accerchiate e abusate dal branco

Violenze di Capodanno a Milano, una vittima: «Danno biologico e morale, chiedo 100 mila euro al mio aggressore»
di Claudia Guasco
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Martedì 11 Ottobre 2022, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:54

Un risarcimento di almeno 100 mila euro. È la richiesta di risarcimento avanzata da una delle ragazze vittime delle violenze avvenute la notte dello scorso Capodanno a Milano, quando la festa in piazza si trasformò in una drammatica aggressione di alcune giovani accerchiate e abusate dal branco. Senza alcuna possibilità di riuscire a difendersi.

PRIMA UDIENZA

Questa mattina, davanti alla quinta sezione del Tribunale, si è svolta la prima udienza del processo a carico del 22enne di Torino Abdallah Bouguedra.

Capelli rasati, abbigliamento curato, l’imputato - difeso dagli avvocati Vinicio Nardo e Stefano Comellini - era presente in aula. È accusato di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni per gli abusi subiti dalla diciannovenne che ha chiesto il risarcimento e dell’amica che era con lei, persona offesa ma non parte civile. «C'è stato un errore su di lui, non era coinvolto, si è sempre professato innocente e confida che l'innocenza verrà dimostrata», affermano i suoi legali. Dall'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo e condotta dalla Squadra mobile, era emerso che quella notte almeno una decina di ragazze vennero circondate e aggredite dalla «furia brutale» del «branco», un'orda di giovani che le ha costrette a subire abusi sessuali approfittando del caos dei festeggiamenti e creando un «muro umano». Gli aggressori avrebbero colpito con una tecnica ben precisa e organizzata. Come hanno ricostruito le indagini della Procura, inizialmente la vittima prescelta sarebbe stata avvicinata da due ragazzi con una scusa e qualche complimento. Subito dopo altri, dandole la schiena, avrebbero creato una grande confusione, gridando e attorniandola per nascondere quanto stava accadendo. Infine altri ancora avrebbero bloccato la ragazza arrivando alle spalle per poi commettere gli abusi. In una drammatica audizione davanti ai pm, più volte interrotta per dare tempo alle giovani di superare l’angoscia di rievocare quei momenti, le vittime hanno riconosciuto i loro violentatori dai fotogrammi delle telecamere di sicurezza.

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COMUNE PARTE CIVILE

Per gli altri due imputati maggiorenni, il 19enne Abdel Fatah e il 18enne Mahmoud Ibrahim, che hanno scelto il rito abbreviato a differenza del 22ennetorinese, il processo inizierà il 22 dicembre davanti al gup Marta Pollicino. Oggi i giudici hanno ammesso anche la costituzione come parte civile del Comune di Milano. È «ente danneggiato dai fatti del processo», ha chiarito il legale Federico Bier, perché «da molti anni svolge una intensa attività con ingenti risorse nel contrasto e nella prevenzione alla violenza sulle donne e come supporto alle vittime». Comune che chiede, dunque, i «danni non patrimoniali per il grave turbamento ai cittadini e i danni all'immagine». I legali della giovane vittima chiedono un risarcimento per il danno «biologico e morale e all'autodeterminazione della libertà sessuale».

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