Migranti Lampedusa, linea dura della Lega: centri espulsioni in ogni regione e accordi con la Tunisia

Salvini: «Quando ero ministro io gli sbarchi erano meno di un decimo di quelli a cui stiamo assistendo.

La Lega all'attacco sui migranti: al centro, espulsioni e gli accordi con la Tunisia
In atto c'è «un attacco all'Italia» di fronte al quale «dovremo muoverci da soli visto che l'Europa è clamorosamente assente,...

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In atto c'è «un attacco all'Italia» di fronte al quale «dovremo muoverci da soli visto che l'Europa è clamorosamente assente, distanze, ignorante e sorda». Di fronte alla nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, la Lega di Matteo Salvini  va all'attacco. La strategia, in vista delle elezioni europee, passa dalla messa in discussione degli accordi con la Tunisia di Sayed. Ma anche da un'accelerazione sulle espulsioni. 

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Il tema delle espulsioni

«Solo da noi - è l'accusa del segretario del Carroccio - ci sono questi numeri, non in Spagna, in Francia, a Malta, in Grecia e in nessun'altra parte». E il giorno prima del processo a Palermo per Open Arms (che si tiene oggi) afferma: «Ci sono istituzioni tedesche che danno milioni di euro a Ong tedesche per portare i migranti in Italia. È un fatto». 

Se fermare gli arrivi è difficile, tuttavia «ci sono tanti modi per bloccare, ridurre un flusso: a mali estremi estremi rimedi», prosegue, invocando «un centro per le espulsioni in ogni regione». Con la campagna elettorale per le elezioni europee che è iniziata, la strategia del Carroccio sembra chiara: se FdI deve mostrare un volto più di governo che di lotta, rimane uno spazio - non larghissimo, essendo la Lega comunque una forza della maggioranza - e Salvini sembra intenzionato a prenderselo tutto, anche ricordando che «quando ero ministro io gli sbarchi erano meno di un decimo di quelli a cui stiamo assistendo. E non per caso».

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Gli accordi con la Tunisia

E anche quando il leader della Lega mostra il volto più accomodante («il governo lavora insieme»), arriva il vicesegretario leghista, Andrea Crippa, che ad Affaritaliani risponde così alla domanda se i patti con la Tunisia di Sayed abbiano funzionato: «Ad occhio no». E poi indica la linea, ossia «tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell'Interno. Lui ha dimostrato che i problemi si possono risolvere con atteggiamenti più rigidi. Non parlo solo del ripristino dei decreti Salvini del 2018, ma anche di un atteggiamento che deve essere più deciso».

Sul tema poi è intervento anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, al telefono con la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson: «Abbiamo condiviso la necessità di sviluppare una nuova strategia operativa europea contro i trafficanti di esseri umani. Ho inoltre evidenziato alla Commissaria, la necessità di potenziare i rimpatri dalla Tunisia verso i Paesi di origine». 

 

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Il Messaggero