Ora tu pensa a un bambino di sei anni, a un nostro bambino, alla mano che gli diamo per attraversare la strada e a tutto quello che gli raccomandiamo «Stai attento...
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Ora ti presento Madou, ha sei anni, un faccino compunto, chi lo ha conosciuto ha detto che è educatissimo. È un piccolo migrante, un piccolo corpo indistinto nella massa dei migranti, un numero nei numeri di chi arriva sulle nostre sponde. Ebbene Madou ha solcato il Mediterraneo da solo, senza amici e parenti, senza una mano che lo tenesse mentre attraversava il Mare Nostrum, partito dalla Libia, in uno dei barconi così fotografati, e da quello sbarcato sulla Moby Zazà, la nave della quarantena davanti a Porto Empedocle. Solo anche lì, ma per due settimane è stato accudito dai volontari della Croce Rosse e da alcune poliziotte. Le loro mani, sì che lo hanno tenuto, e lo hanno accompagnato ad attraversare una nuova strada, quella che porta dalla Sicilia alla Calabria, anche se per il momento solo virtualmente, ma poi sarà realtà, perché è al Cara di Crotone che si trova la mamma di Madou.
"Il miracolo" - perché di miracolo si tratta vista la mole di migranti - è avvenuto poco prima delle due del pomeriggio, sotto la canicola estiva, all'interno della tensostruttura a due passi dal porto di Porto Empedocle. Dopo i numerosi controlli e gli accertamenti fatti dalla Questura in questi giorni, con l'aiuto della Croce Rossa, è arrivata la conferma: la mamma di Madou è a Crotone. Angelo Vita, volontario della Croce rossa italiana di Agrigento, che ha partecipato alla identificazione dei 169 migranti sbarcati ieri dalla nave quarantena Moby Zaza, ha gli occhi lucidi per l'emozione. Si è occupato del piccolo Madou e quando ha saputo che il bimbo ha ritrovato la sua mamma è scoppiato anche lui in un pianto di gioia. «Ha attraversato il Mediterraneo da solo ad appena sei anni, senza la sua mamma che era sbarcata con un altro barcone senza avere più notizie del suo piccolo- racconta Vita con un filo di voce- e oggi è arrivata la notizia del ricongiungimento familiare. Sono quelle notizie che ti fanno passare tutta la stanchezza. Il piccolo sarà adesso affidato a una donna, sua connazionale, che ha un figlio di due mesi e che conosce la madre del bimbo».
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Sono molte storie come queste che in questi mesi la Croce rossa ha raccolto in quella tensostruttura al porto siciliano. «Ci sono numerosi giocattoli per fare giocare i più piccoli - dice - Sono davvero tanti i bambini arrivati con le famiglie.
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Il Messaggero