La Guardia di Finanza sta eseguendo in queste ore, su richiesta della Procura della Repubblica di Pordenone, perquisizioni in una villa di Aviano e negli studi professionali...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dl fisco, tutte le novità: dal carcere al 730. Arriva Rc auto familiare, niente multe ai commercianti sui pos
Decreto fiscale, dal Pos alla Tari fino a 730 e bonus latte: tutte le misure
A marzo i due professionisti avevano denunciato di essere stati vittime di un furto di 200 mila euro in contanti, custoditi in una stanza blindata segreta, ricavata nello scantinato della loro villa. Le indagini dei Carabinieri avevano portato a identificare quale autore il domestico, reo confesso, nella cui abitazione erano stati rinvenuti 360 mila euro, circostanza che ha comportato l'integrazione della denuncia del furto.
A fronte di questa integrazione, il Procuratore della Repubblica di Pordenone Raffaele Tito ha delegato la Gdf a svolgere ulteriori indagini tese a chiarire sia la sottrazione del denaro - per la quale il maggiordomo aveva patteggiato la pena di un anno e sei mesi con il beneficio della sospensione condizionale - sia la provenienza dei contanti custoditi dai due professionisti.
Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle è emerso che la somma complessiva del furto ammontava a 470 mila euro e che i redditi dichiarati dai due medici, che palesavano un elevato tenore di vita e una consistente situazione patrimoniale e immobiliare, in Italia e all'estero, erano rappresentati da importi inferiori a quelli corrisposti allo stesso collaboratore domestico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero