Il Lazio è la Regione con la più alta incidenza di nuove diagnosi di infezione da HIV (7,5 per 100.000 residenti) e ogni anno circa 500 persone scoprono di avere...
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Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità i più esposti sono i giovani. Qual è la fascia d'età più colpita?
«I 25enni che spesso hanno incontri sessuali dopo aver bevuto, fase in cui la lucidità si perde e ci si dimentica di usare il preservativo».
C'è differenza di comportamento tra ragazzi e ragazze?
«Grazie al progetto scuole abbiamo già incontrato ventimila studenti: le ragazze sono più mature. Sono loro ad averlo in borsa o a pretendere che venga usato».
Cosa sta facendo l'Anlaids Lazio per combattere l'infezione da HIV?
«È fondamentale aumentare la sensibilizzazione sul tema e la diffusione dei test salivari che sono completamente gratuiti. Nonostante le terapie altamente efficaci, la diagnosi tardiva sembra essere purtroppo in aumento».
Cosa cambia con i test salivari?
«La velocità, l'early detection. Il risultato arriva in 20 minuti, mentre l'analisi del sangue impiega quattro o cinque giorni. Ogni giovedì nella sede di Via Giolitti 42 li facciamo con l'aiuto dei medici dell'Ospedale Spallanzani, basta prenotarsi».
È ancora vero che l'AIDS colpisce in particolare gli omosessuali?
«Niente affatto, è una leggenda poco corretta. Da due o tre lustri non c'è più nessuna disparità tra generi».
Cos'è "Arte & AIDS"?
«La campagna di Anlaids Lazio per sostenere progetti di sensibilizzazione e prevenzione nella lotta all'AIDS. Giovedì 13 giugno a Palazzo Doria Pamphilj si svolge il Charity Gala con un'asta benefica».
Quindi l'HIV non è sconfitto.
«È una fake news, bisogna tenere la guardia alta. Esiste ancora un forte pregiudizio e una scarsa percezione del rischio. Dobbiamo rilanciare lo sforzo di sensibilizzazione sul tema per combattere l'errata valutazione che vede l’HIV come una malattia lontana o in fase calante. Purtroppo non è così, è una patologia ancora presente e molto pericolosa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero