Tre mesi e mezzo fa è stato accusato del furto di sei magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di Milano. E ora Marco Carta, il cantante vincitore del talent show...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Marco Carta e il furto alla Rinascente: «Non vedo l'ora del processo»
L'istanza del difensore verrà, comunque, discussa in aula (l'udienza sarà a porte chiuse per via del rito) e il giudice potrebbe concedere solo l'abbreviato cosiddetto 'secco', quindi senza le condizioni richieste dal legale. Nelle scorse settimane, intanto, sono stati anche sentiti come testimoni alcuni dipendenti del negozio che si aggiungono ad altri testi già ascoltati. E questo per rafforzare l'ipotesi accusatoria secondo cui non solo la donna ma anche Carta sarebbe stato responsabile del furto. Il pm, tra l'altro, ha anche depositato ricorso in Cassazione - l'udienza è stata fissata per il prossimo 6 novembre - contro la mancata convalida dell'arresto da parte del giudice. Quest'ultimo ha motivato la sua decisione sostenendo che gli «elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti» e che la «versione degli imputati non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario». Il giudice Caramellino ha anche parlato di «carenza di gravità indiziaria» per Carta e di un arresto che «non può ritenersi legittimo». «Sono tranquillo per settembre, anzi non vedo l'ora», aveva spiegato Carta poche settimane dopo l'arresto. E alludendo al fatto che le magliette erano state ritrovate nella borsa dell' amica, disse: «Non ero conscio, altrimenti mi sarei dissociato o l'avrei impedito».
Il Messaggero