MANDURIA - Violenti per gioco o per noia. Avevano preso di mira un pensionato che aveva problemi psichici, viveva da solo, appariva indifeso, succube, e non reagiva alle...
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Manduria, la baby gang tormentava da anni Antonio. «Era vittima ideale dei bulli»
Antonio Stano
Dodici minorenni tra i 16 e i 17 anni e due maggiorenni di 19 e 22 anni sono indagati dalla procura dei minori e della procura ordinaria per i reati di di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. L'inchiesta che ha sconvolto la comunità di Manduria, comune del versante orientale tra i più grandi della provincia di Taranto, riguarda la morte di Antonio Cosimo Stano, ex dipendente dell'Arsenale militare deceduto il 23 aprile scorso a distanza di 18 giorni dal suo ricovero nell'ospedale cittadino, dopo essere stato sottoposto a due interventi chirurgici. I giovani, secondo gli inquirenti, durante gli assalti nell'abitazione dell'uomo e per strada si sarebbero ripresi con i telefonini mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e persino bastoni, per poi diffondere i video nelle chat di Whatsapp.
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Uno di questi video, della durata di 15 secondi, adesso circola anche su Facebook e ritrae uno dei ragazzi che umilia la vittima. Il pensionato pronuncia una frase in dialetto: «Miliardi ti personi ci sono e ieni sempri ddo mei?» (miliardi di persone ci sono e vieni sempre da me?). E il bullo lo picchia e lo spinge con violenza facendolo cadere per terra, mentre altri giovani ridono. Per il presidente dell'Ordine degli Psicologi della Puglia Antonio Di Gioia filmare e condividere i filmati «serviva evidentemente a rinforzare il loro l'appagante sensazione di prevaricazione». I componenti della baby gang, che si facevano chiamare «gli orfanelli», si erano accaniti contro il pensionato, che soffriva di un disagio psichico ed era incapace di difendersi e di reagire.
Loro lo chiamavano «il pazzo del Villaggio del fanciullo», dal nome dell'oratorio annesso alla chiesa di San Giovanni Bosco che si trova davanti alla sua abitazione.
Il Messaggero