Schiaffi, strattonamenti, abbandono dei pazienti, disinteresse nei loro confronti ed assenza di terapia. Per avere compiuto queste violenze, secondo l'accusa, la polizia ha...
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Le intercettazioni ambientali hanno appurato che i malesseri dei piccoli pazienti e le preoccupazioni dei loro genitori non erano affatto prive di fondamento, tant'è che il logopedista è stato ritenuto dagli investigatori responsabile di condotte particolarmente odiose e brutali nei confronti dei piccoli assistiti, affetti da gravissime patologie cognitive (fra cui autismo e sindrome di down), e dunque incapaci di reagire. L'indagato, nel corso delle sedute, stava a guardare il proprio cellulare, scattandosi anche delle foto, a confezionarsi delle sigarette, guardando video su siti e social network, disinteressandosi totalmente dei bimbi. In alcune occasioni, addirittura, ha avviato ad inizio seduta un filmato della fiction «Il Commissario Montalbano» e una puntata del cartone animato per bambini «Masha & Orso», lasciando abbandonati a sé stessi i piccoli, rimasti a guardare il monitor.
«Chi sbaglia paga e il dipendente dell'Aias che prestava servizio nel nostro ambulatorio di Milazzo, certamente pagherà per quello che ha fatto, per aver tenuto un comportamento gravissimo e inaccettabile nei confronti dei nostri piccoli assistiti», dice il presidente del Centro di riabilitazione Aias di Barcellona Pozzo di Gotto Fabio Marletta. «Abbiamo appreso solo questa mattina dai giornali i fatti contestati al logopedista e abbiamo visto, con grande sgomento, il video che lo riprende in atteggiamenti odiosi - prosegue - Quello che è emerso dalle intercettazioni colpisce profondamente tutti noi dell'Aias e i tanti nostri operatori che con professionalità, onestà e amore quotidianamente assistono i nostri ragazzi con disabilità».
«Disinteressarsi dei bimbi, schiaffeggiarli e strattonarli all'interno delle aule in cui si svolge la terapia è quanto di più grave possa accadere - conclude - Ci auguriamo che la persona in questione paghi a livello penale per quello che ha fatto, ma la nostra Associazione non può stare a guardare e per questo apriremo un procedimento disciplinare nei confronti del logopedista, che porterà alla erogazione della sanzione più grave».
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Il Messaggero