Bimbi stranieri esclusi dalla mensa, svolta a Lodi: il Comune cambia le linee guida

Mensa negata a bimbi stranieri, svolta a Lodi: il Comune cambia le linee guida
La Giunta leghista di Lodi non fa marcia indietro, perché il regolamento comunale, che aveva di fatto estromesso circa 200 bambini dalle agevolazioni sul prezzo della mensa...

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La Giunta leghista di Lodi non fa marcia indietro, perché il regolamento comunale, che aveva di fatto estromesso circa 200 bambini dalle agevolazioni sul prezzo della mensa a scuola, rimane. La giunta guidata da Sara Casanova ha però varato nuove linee guida che in qualche modo ne allargano le maglie. Il regolamento, infatti, non prevede l'autocertificazione e per molti stranieri è difficile reperire la documentazione che accerti che non possiedano proprietà nel loro Paese d'origine. 


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Con le nuove linee guida, i criteri sembrano più elastici L'autocertificazione varrà, infatti, se è accompagnata da una dichiarazione resa dalla rappresentanza diplomatica attestante l'impossibilità per quel Paese di rilasciare le certificazioni necessarie; oppure che attesti che la certificazione relativa ai beni immobili (o ai redditi e ai beni mobili) è limitata soltanto ad una porzione di territorio perché non esiste un elenco ricognitivo dell'intero Paese.

Nel caso dei Paesi che hanno sottoscritto la convenzione dell'Aia, sarà valida un'apostille (ovvero una certificazione che convalida sul piano internazionale gli atti). Se non è indicata una data di validità della certificazione, il certificato sarà ritenuto valido per diciotto mesi dal rilascio da parte della competente autorità straniera, con possibilità di 'prorogà fino alla conclusione del servizio per la fruizione del quale è stato prodotto.

La vicenda continua a rimanere oggetto di accesa discussione, tanto che il sindaco di Racale, comune pugliese, ha deciso ci contrapporre al regolamento lodigiano una «mensa dei mille colori». «Alla mensa separata di Lodi rispondiamo che i mille colori dei nostri bambini sono solo bellezza da preservare. Qui a Racale si mangia tutti insieme!», ha spiegato Donato Metallo, sindaco della 'Città della Follià, nel basso Salento, il quale lancia un'iniziativa promossa dai cittadini che hanno organizzato per domenica prossima 'Il pranzo a colori, «perché noi il pane lo condividiamo», ha aggiunto.


«Le nostre tavole sono colorate ed odorano di umanità, di comunità - conclude Metallo - Rispondiamo sedendo tutti insieme, intorno alla stessa tavola, senza distinzioni, spezzando il pane e versando anche del buon vino».​
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Il Messaggero