Hotel a scrocco e fuga su uno yacht, il pm chiede l'assoluzione per la pittrice: «Performance artistiche»

Hotel a scrocco e fuga su uno yacht, il pm chiede l'assoluzione per la pittrice: «Performance artistiche»
Chi è davvero Larissa Watson? Un’eccentrica pittrice e visual artist irlandese, assai quotata in Inghilterra, o una turista scroccona che ha viaggiato in lungo e in...

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Chi è davvero Larissa Watson? Un’eccentrica pittrice e visual artist irlandese, assai quotata in Inghilterra, o una turista scroccona che ha viaggiato in lungo e in largo per l’Italia lasciando dietro a sé una sfilza di debiti? Lo scorso giugno ha messo a segno un’impresa sensazionale: è salita a bordo di uno yacht a Portofino, ha mollato gli ormeggi, lo ha messo in moto e ha tentato la fuga. È stata arrestata e denunciata per furto, ora è imputata a Genova. Ma il processo potrebbe concludersi con una clamorosa assoluzione: il dubbio che le sue imprese siano performace artistiche ha indotto il pubblico ministero a chiedere che la cinquantenne venga scagionata per insufficienza di prove.


ALBERGHI DI LUSSO E TRATTAMENTI DI BELLEZZA
Anche i carabinieri che hanno indagato sulla vicenda non sono riusciti a raccapezzarsi sulle reali intenzioni della direttrice creativa dello store di lusso di Belfast “Goddess and Swift”, una vita sempre sotto i riflettori e l’abilità di dileguarsi quando si tratta di pagare il conto. Lo ha fatto a Porto Venere, dove si è intrufolata in un albergo, si è impossessata di una chiave e se n’è andata senza pagare dopo essere stata sorpresa a dormire in una camera. Da tempo la bionda Larissa Watson è nel mirino delle forze dell’ordine. Appena sbarcata in Italia, a febbraio di un anno fa, ha dormito in una camera d’albergo in Lombardia prenotata da altre persone e quando è stata scoperta è fuggita. Negli ultimi mesi l’artista ha viaggiato in tutto il Paese, da Palermo a Bologna, senza essere intercettata, ma gli investigatori registravano tutti i suoi spostamenti. Il 9 marzo, a Reggio Calabria, Larissa prova nuovamente a non pagare la camera dell’albergo dove soggiorna ma questa volta i carabinieri la fermano prima che faccia perdere le sue tracce. In una tavola calda di Ventimiglia prova ad andarsene senza saldare il conto, ma le va male e la polizia la denuncia. Il 2 giugno la pittrice si sottopone a una serie di trattamenti in un centro estetico a Santa Margherita Ligure per un ammontare di 150 euro che tenta di non versare, incassando però un’altra denuncia.

«VOLEVO SOLO FARE UN GIRO»

Il 4 giugno, a Portofino, il colpo eclatante. Si mischia ai turisti sulla banchina del molo, sale su un “Sangermani” modello “Day Cruiser” del valore di 150 mila euro di una società portofinese, con grande naturalezza e perizia libera gli ormeggi e si dirige ai quadri di comando. Trova le chiavi e mette in moto, dirigendo l’imbarcazione verso l’uscita del porto. Uno degli ormeggiatori assiste alla scena e, non riconoscendo la persona ai comandi, riesce a salire a bordo dello yacht e lancia l’allarme, riportando l’imbarcazione al molo dove ad aspettarla ci sono i carabinieri e la capitaneria di porto. Dapprima Larissa si rifiuta di scendere, poi vede gli uomini dell’arma e si consegna: «Volevo fare un giro, so andare molto bene in barca - si difende - E poi è il mio compleanno». L’inchiesta e il processo, a quanto pare, non sono stati sufficienti a far luce su Larissa e la sua vera natura: imbrogliona o performer? La donna ha quattro figli dai ventiquattro ai nove anni e il Belfast Telegraph ha pubblicato lunga intervista in cui parla con entusiasmo della famiglia, dei figli, delle tre sorelle minori e dei genitori, la madre un’insegnate d’arte e il padre un docente di criminologia. Ora anche la procura di Genova, chiedendo l’assoluzione, ha speso parole a suo favore.
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Il Messaggero