L'ultima raccomandazione è caduta nel vuoto: «Ma dove state andando? Non andate su». L'avrebbe lanciata il papà preoccupato, ai piedi...
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Una volta raggiunta la vetta da cui si diramano una pista rossa e una nera dedicata agli sciatori esperti, la donna, forse non s'è resa conto del tracciato che le aspettava avventurandosi per la più pericolosa, la pista N6. Il primo a raggiungere il posto, in motoslitta, è stato il comandante del soccorso alpino del Renon, Gottfried Fuchsberger. Al suo arrivo, per la piccola Emily non c’era più nulla da fare. «Vicino a lei si trovava la madre e ho capito subito che era in gravissime condizioni - riferisce il soccorritore al Corriere - Ho provato a praticare a entrambe un massaggio cardiaco fino a quando mi ha raggiunto il medico d’urgenza, atterrato in elicottero».
Per la piccola ogni tentativo di intervento è stato inutile; il decesso è stato constatato sul posto. Renata Dyakowska, trasportata d’urgenza all’ospedale San Maurizio di Bolzano, è ricoverata in rianimazione. Fuchsberger non si spiega la disgrazia: «I cartelli di divieto per gli slittini ci sono, a inizio pista, e sono ben visibili».
Intanto la Procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta. Al vaglio vi sarebbero proprio i cartelli e le indicazioni per chi pratica questo sport. Sarà cura degli inquirenti anche accertare se le protezioni collocate lungo il tracciato della pista 'nera' riservata a sciatori esperti erano sufficienti. Mamma e figlia ieri al Corno del Renon per raggiungere la pista dedicata agli slittini sono scese, forse per sbaglio, sulla pista da sci molto ripida.
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Il Messaggero