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L'Ue non finanzia più il progetto "Bosco dello Sport" con tanto di stadio a Venezia? «E allora vendiamo un quadro di Klimt». La proposta - che poi è stata reinterpretata dal diretto interessato come una provocazione dopo la smentita ufficiale del Comune - arriva dall'assessore lagunare alla mobilità, alle infrastrutture e alla viabilità Renato Boraso. Su "La Nuova Venezia", aveva dichiarato che «se proprio non si troverà una soluzione, una via d'uscita estrema per recuperare le risorse c'è: possiamo vendere la "Giuditta" di Klimt. Nel 2015 quando l'idea venne al nostro sindaco Luigi Brugnaro, l'opera era valutata tra i 70 e i 90 milioni di euro, adesso varrà sicuramente di più. Proprio la somma di cui c'è bisogno».
La provocazione dell'assessore: «Vendiamo la Giuditta di Klimt»
Boraso fa riferimento a quei 93,5 milioni di euro del finanziamento agognato tramite il Pnrr che servirebbe per il "Bosco dello Sport", un complesso che include lo stadio e un'arena in un'area verde, progetto valutato in 308 milioni di euro, attraverso anche fondi pubblici. Ma Bruxelles, pur se non ha ancora deciso, sembra propendere per uno stop al finanziamento del Pnrr oltre che per Venezia anche per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze.
Le reazioni: «Inaccettabile»
«La Commissione Europea ha contestato l'ammissibilità degli interventi relativi al Bosco dello Sport: eppure, l'ultima trovata dell'assessore Boraso è quella di vendere sul mercato la Giuditta di Klimt per recuperare i fondi necessari. Barattare e svendere opere d'arte assolute come la Giuditta, un patrimonio delle veneziane e dei veneziani, allo scopo di raccogliere soldi per assecondare i desiderata della giunta già bocciati dall'Europa è una degenerazione irricevibile. Siamo pronti a dare battaglia al fianco dei cittadini di buon senso». Lo dichiara la deputata del Pd Rachele Scarpa. «Questa vicenda restituisce bene l'idea con cui l'amministrazione attuale si approccia allo sviluppo della città: svendita del patrimonio culturale e inadempienza rispetto agli obiettivi europei. Ha ragione il Partito Democratico di Venezia, che incalza affinché si attui un altro piano con i fondi Pnrr e con le risorse destinate al Bosco dello Sport: non perdiamo quei fondi e utilizziamoli per sanare le urgenze di rigenerazione urbana che ci sono in città. Venezia poi è una città che con una seria progettazione cultura potrebbe tornare a respirare: possibile che l'unica soluzione che trova la destra per portare avanti i suoi progetti, sia impoverirla del suo patrimonio?».
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Il Messaggero