Una personalità istrionica ma indebolita dalla “senescenza” e da tratti “paranoidei”: motivi che non permettono un’adeguata capacità...
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Per i togati Gisella Dedato, Paolo Russo ed Elisabetta Pierazzi «la misura di protezione più adeguata è l’amministrazione di sostegno in relazione agli atti di straordinaria amministrazione concernenti – si legge nella sentenza – la gestione societaria ed il patrimonio immobiliare». La decisione poggia sulle consulenze tecniche disposte dal giudice tutelare che il primo febbraio di quest’anno aveva già stabilito la nomina di un supporto, poi avversato dalla Lollo in sede civile. Secondo i periti, infatti, l’attrice «alle domande riguardanti le sue vicende patrimoniali ha risposto in modo sbrigativo, ripetendo frasi fatte, offrendo una visione sommaria di affari e interessi». Considerazioni arrivate un anno dopo un’altra consulenza chiesta dalla pm Fini nell’ambito dell’inchiesta che vede gli eredi (il figlio Andrea Milco Skofic, il nipote Dimitri e il discusso marito spagnolo Javier Rigau) contro il 32enne Piazzolla: l’inchiesta contro il manager è nata da una loro denuncia, depositata in procura dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri. Ed è proprio nell’incidente probatorio, richiesto per cristallizzare lo stato psichico della 91enne, che sarebbe venuto fuori quel tratto «narcisistico, ossessivo, compulsivo – scrivevano i periti – istrionico e paranoideo». Caratteristiche che avrebbero portato la donna ad essere circonvenibile da parte di Piazzolla, entrato con il tempo nella fiducia dell’attrice. Per Piazzolla è stato chiesto il rinvio a giudizio, sul quale si deciderà a fine mese.
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La saga però non si è fermata alle aule penali e civili, dove i due procedimenti per forza di cose si sono intersecati, ma ha avuto anche un altro palcoscenico in un mondo più consono a quello della Lollo: la tv.
Ed è proprio davanti alle telecamere che in più occasioni l’attrice ha mandato messaggi al figlio e ai legali, dai salotti di Pomeriggio Cinque e Domenica In.
Il Messaggero