«Un attacco frontale al legislatore». Con la lettera “Samaritanus bonus”, la Congregazione vaticana per la dottrina della fede fornisce «un...
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Dunque la tempistica non è casuale.
«C’è una legge di iniziativa popolare che attende di essere discussa da oltre sette anni, è stata presentata 13 settembre 2013. L’impegno dei capigruppo è di calendarizzarla a ottobre e la previsione è che entro il 2020 la Camera approvi la proposta di legge sul fine vita. A fronte di questo annuncio, il Vaticano ha dovuto intervenire. La lettera “Samaritanus bonus” rappresenta un atto di sfida esplicito e frontale contro le sentenze della Corte costituzionale che hanno legalizzato in Italia il suicidio assistito in determinate condizioni e che hanno per due volte richiamato il Parlamento a intervenire per legiferare».
La Santa Sede afferma che l’eutanasia è un crimine contro la vita umana.
«Il Vaticano ha tutta la libertà di esprimersi su qualsiasi tema, tuttavia qui arriva a definire complici non solo coloro che aiutano i malati a interrompere la propria vita, ma anche i Parlamentari che approvano leggi sull’eutanasia e il suicidio assistito. Con il consenso del Papa, l’ex Sant’Uffizio arriva a spaventare i malati terminali, sostenendo che una persona che si sia registrata in un’associazione per ricevere l’eutanasia deve mostrare il proposito di annullare tale iscrizione prima di ricevere i sacramenti».
Sulle cure palliative le posizioni erano condivise.
«Su queste siamo tutti d’accordo.
Il Messaggero