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La relazione sentimentale tra Rossella Placani e Doriano Saveri era ormai alla fine. L'omicidio della donna sarebbe dunque maturato in questo contesto di rottura della coppia, all'apice di una lite tra i due, ieri sera. È l'ipotesi di lavoro degli investigatori ferraresi, che nella notte, dopo un interrogatorio durato diverse ore, hanno deciso di emettere un decreto di fermo nei confronti del 45enne artigiano edile bolognese, portato in carcere. Saveri ha negato e continua a negare tutto, ma la Procura di Ferrara, con il pm Stefano Longhi, e i carabinieri del reparto operativo, ritengono che il suo racconto dei fatti contenga non poche contraddizioni e lacune.
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Le indagini
Ora si cercheranno indizi per delineare sempre di più ed eventualmente rafforzare il quadro accusatorio. È stato lo stesso Saveri a presentarsi ieri mattina nella caserma dei carabinieri di Bondeno, il paese dove viveva con la compagna, riferendo di averla trovata esanime in casa. Avrebbe detto di aver litigato domenica sera, poi essere andato via e di essere rientrato più tardi nella casa, restando però in un'altra stanza e accorgendosi di lei solo la mattina dopo. Il 118, intervenuto poco dopo nell'appartamento in Borgo San Giovanni, a due passi dal fiume Panaro, ha potuto solo constatare il decesso della donna.
Un primo nodo significativo da sciogliere è sull'orario della morte, che sarà determinato dall'autopsia, fissata nelle prossime ore. «Siamo in attesa di comunicazioni sull'udienza di convalida e su ulteriori atti d'indagine, come l'autopsia, per poter poi valutare eventuali domande per la modifica della misura cautelare», spiega l'avvocato Sergio Pellizzola, nominato di fiducia dall'indagato.
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I sospetti
Gli investigatori si sono concentrati presto sul compagno, eliminando via via piste alternative. La mancanza di segni di effrazione nell'appartamento ha fatto pensare ad un delitto in ambiente familiare. I due, entrambi con precedenti relazioni alle spalle, convivevano da un paio d'anni. Ora però, per passare dai sospetti alle prove, sono necessari ulteriori elementi. Intanto in molti si stringono alla famiglia di Rossella. A Bondeno, ma anche nella fabbrica dove lavorava, la Haemotronic di Mirandola (Modena): «Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la violenza sulle donne è una sconfitta per tutti. La vittima dell'ennesimo femminicidio era una nostra delegata sindacale. È stata assassinata di notte in casa sua. Intollerabile violenza che continua a strappare le donne alla loro vita», dice la Cgil.
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