Per produrre falso vino con marchio Doc, Igt o Bio, non esitavano anche a «miscelarlo» con acqua, zucchero (per aumentare la gradazione alcolica) e anidride carbonica...
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Mozzarelle "fake" in vendita sul web, nasce la task force per tutelare la Bufala Dop
«L'ammanco, risultato pari a circa 1.200.000 litri - sottolinea un comunicato congiunto di Procura, Carabinieri e Guardia di Finanza -, ha determinato per il produttore una ulteriore possibilità di vendita di vino contraffatto per un valore economico di svariati milioni di euro. L'ammanco è stato dolosamente creato falsificando le rese dell'uva per ettaro mediante bolle di consegna relative ad uve mai conferite in azienda da agricoltori compiacenti». In pratica per soddisfare la richiesta del mercato di vini di qualità, secondo l'accusa venivano prodotti con alterazioni e sofisticazioni non dannosi per la salute ma comunque assolutamente vietate dalla legge. «Purtroppo è doloroso constatare - ha aggiunto il procuratore Giorgio Reposo - che a distanza di pochi anni dalla precedente indagine sui falsi vini Doc in Oltrepò Pavese che aveva coinvolto circa 200 persone, quella lezione non è servita». All'inchiesta ha collaborato anche l'ispettorato per la repressione delle frodi del ministero delle Politiche Agricole. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero