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Per tre volte hanno ricevuto il segnale «Allacciare le cinture». Ma per partire hanno dovuto aspettare una giornata intera. Dall’alba al tramonto. Il volo Ryanair era previsto in partenza da Malaga (Spagna) pochi minuti dopo le sette di ieri mattina. Destinazione Treviso. Nessun seggiolino libero, come d’ordinanza nei voli europei a medio raggio. Ad occuparli friulani e veneti in egual misura, molti dei quali di rientro dopo la maratona che si è tenuta proprio nel fine settimana a Malaga.
Ore 7 del mattino
L’aereo inizia il rullaggio sulla pista ma a metà il pilota pianta i freni e torna in parcheggio. «Un problema all’aria condizionata» è la sintetica spiegazione data ai passeggeri che sono stati fatti scendere e si sono incamminati con un buono di dodici euro ciascuno verso i bar dell’aerostazione.
Il secondo round
Ma è nel pomeriggio che l’inconveniente ha assunto i contorni del tragicomico.
Il terzo round
L’aereo un Boeing 737-800 lascia il parcheggio e si dirige verso la pista. Per la terza volta i passeggeri sentono la spiegazione sulle cinture e su come indossare le mascherine. Anche i più titubanti e pessimisti sono certi che la partenza sia questione di pochi istanti. Non è così perché a quel punto insorge «un problema burocratico». Il boeing ritorna quindi al parcheggio. Si spengono i motori e l’aria condizionata. Con buona pace della temperatura all’interno della cabina. Lo “stallo” è accanto all’aereo su cui i passeggeri erano già stati imbarcati la mattina.
L’epilogo
«A questo punto vediamo l’aereo su cui eravamo stati imbarcati questa mattina che sta partendo - racconta un altro passeggero - sembra una beffa. Noi siamo ancora fermi». Dentro l’aeromobile c’è chi perde la pazienza e chiede di scendere. Una situazione che rischia di sfuggire di mano ma a bordo ci si consola tra passeggeri, tra chi è sfinito e chi è esausto, si trova un po’ di serenità per rassicurare il vicino di posto. Alle 18,40 dopo due ore e quaranta dentro l’aereo si parte verso Treviso. Con la speranza che la nebbia non costringa a scegliere aeroporti alternativi e quindi ad allungare ulteriormente i tempi di rientro a casa.
Il precedente
Domenica notte ad essere bloccati a Tirana un altro gruppo di viaggiatori, sempre diretti a Treviso. Per loro la soluzione è arrivata soltanto alle 14,40 di lunedì quando l’aereo è riuscito a decollare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero