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Il ddl Zan sta facendo discutere tutti e ci sono diverse posizioni a riguardo oltre che tensioni politiche e sociali. Soggetti “neutri” sono certamente i chirurghi estetici che da sempre sono pronti a soddisfare le richieste dei loro pazienti, a sottolinearlo è il prof. Giulio Basoccu: «Si parla di Ddl Zan e non discriminazione. Il desiderio è quello di offrire a tutti inclusione e protezione. Gli studi medico estetici, a pensarci bene, sono i luoghi per eccellenza dove da più di 30 anni non c'è discriminazione».
Il chirurgo e il ddl Zan
Il chirurgo quando ha di fronte a se un paziente non si chiede se sia o meno giusto ma se quella richiesta rispecchi realmente la sua volontà: «Se un uomo chiede labbra più voluminose o una donna vuole un profilo mandibolare più mascolino, il chirurgo estetico non si chiede se è "appropriato" e si assicura che la richiesta sia davvero voluta e il paziente ben presente a se stesso». Bassocu ci ha tenuto a chiarire che il chirurgo deve contribuire al processo di mascolinizzazione o femminilizzazione di persone omosessuali, trans o queer e in generale di chi non si riconosce necessariamente nel proprio sesso biologico: «Insomma si può tranquillamente affermare che da molti anni il chirurgo plastico fa quello che di fatto dovrebbe prevedere il nuovo ddl Zan».
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Il Messaggero