Caso Cucchi, Trenta: «In tanti dobbiamo chiedere scusa»

«Io credo che dobbiamo chiedere scusa in tanti, sono molti quelli che dovevano vedere e non hanno visto. C'è stata disattenzione». Lo ha detto il ministro...

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«Io credo che dobbiamo chiedere scusa in tanti, sono molti quelli che dovevano vedere e non hanno visto. C'è stata disattenzione». Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, al termine dell'incontro con Ilaria Cucchi. «Io ho rispetto per la famiglia Cucchi e per il calvario che ha vissuto - ha aggiunto - ma rispetto anche l'Arma e i carabinieri che ogni giorno garantiscono sicurezza».


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«C'è un'indagine in corso e non è mio dovere scendere nei dettagli - ha detto il ministro -, ma chi ha sbagliato pagherà ed è quello che vogliamo tutti. Sono due le parole chiavi di oggi: rispetto e unità. Rispetto per il dolore della famiglia Cucchi, per il calvario vissuto ma anche per l'Arma e per tutti i carabinieri che garantiscono la sicurezza. La seconda è unità, perchè quando c'è scollamento tra le istituzioni e la società e c'è sfiducia la colpa è anche della politica». 
«C'è una indagine in corso e non è mio compito scendere nei dettagli. Chi ha sbagliato pagherà ed è quello che vogliamo tutti». È quando ha assicurato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta al termine dell'incontro con Ilaria Cucchi e con il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri. Né la sorella di Stefano né il generale Nistri sono poi scesi all'incontro con i giornalisti.

«Quella di far parlare solo il ministro è stata una scelta concordata tra tutti - ha sottolineato Trenta rispondendo ad una domanda - e di questo sono contenta perché è questo il segnale di unità che vogliamo dare». Unità, aveva detto poco prima, «perché quando c'è uno scollamento tra le istituzioni e la società civile c'è sempre una responsabilità della politica. Io credo fortemente nel dialogo e credo che la politica debba aver il compito di unire, non di dividere».

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Il Messaggero