Covid, già 231 positivi a Roma dalla Sardegna: un mistero ciò che è successo in Costa Smeralda

L'esplosione del contagio in Costa Smeralda, che sta riversando centinaia di positivi a Roma al ritorno dalle vacanze, sta diventando un mistero. In una decina di giorni, nei...

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L'esplosione del contagio in Costa Smeralda, che sta riversando centinaia di positivi a Roma al ritorno dalle vacanze, sta diventando un mistero. In una decina di giorni, nei locali e nelle spiagge del lusso di quel segmento di Sardegna, il coronavirus ha viaggiato a una velocità che ha pochi precedenti, ha contagiato giovanissimi dei quartieri eleganti di Roma Nord, professionisti, calciatori.


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La situazione


Non è possibile che tutto sia cominciato da un singolo super-spreader, un super diffusore, da un'unica persona arrivata già positiva in Costa Smeralda. Al di là della mancanza di precauzioni nelle discoteche (dove molti dipendenti sono a loro volta positivi, ad esempio al Billionaire), del fatto che non si usavano le mascherine, da comportamenti di totale imprudenza come bere in più persone dallo stesso bicchiere, la rapidità con cui in così tanti sono stati contagiati in così pochi giorni sarà oggetto di studio di virologi ed epidemiologi. A livello mondiale non ci sono casi simili, neppure all'Isola di Pag, in Croazia, altro fulcro della movida estiva dove è circolato molto il virus.
 

I numeri

Limitandoci solo a Roma e resto del Lazio, siamo già a 231 persone, in gran parte giovani, tornate contagiate dalla Costa Smeralda. Contando che questa settimana è atteso il rientro di 50mila vacanzieri da quella zona, anche la proiezione di queste ore che prevedeva almeno 500 infetti in arrivo rischia di essere stata perfino troppo ottimista. La Regione Lazio da oggi sta facendo i tamponi al porto di Civitavecchia, ma c'è un rischio, come ha ripetuto più volte l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato: se non si svolgono già i controlli all'imbarco in Sardegna, chi è già positivo durante il viaggio sul traghetto può contagiare altre persone che però risulteranno negative al primo tampone all'arrivo, perché ancora il virus non sarà rilevabile. In sintesi: in quelle sei ore sui traghetti il virus potrebbe circolare con facilità e non essere intercettato agli arrivi. Per questo anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, di intervenire, visto che la Regione Sardegna non vuole fare i tamponi alle partenze. 

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Il Messaggero