«L'emergenza non è ancora alle spalle, ancora ci sono dei casi. L'epidemia non è passata, ce ne vorrà di tempo, probabilmente mesi. Finora solo...
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Una gara di solidarietà che procede senza sosta. Anche se a Roma e nel Lazio la curva dei contagi continua a piegarsi verso il basso, per chi è in trincea, nelle terapie intensive, tra i pazienti che rischiano la vita, la pressione non sembra diminuire. «Sicuramente in questo momento c'è meno stress nei reparti rispetto a quanto ce ne fosse 20 giorni fa - continua Cingolani - ma certi strumenti, penso ai respiratori, sono fondamentali perché se dovesse ritornare l'emergenza non possiamo farci trovare impreparati. Sono un'assicurazione sulla vita delle persone. E voglio ringraziare i romani e i lettori del Messaggero per quanto stanno facendo ormai da settimane».
Migliaia di donazioni con un obiettivo preciso: mettere tutti i cittadini, della Capitale e non, in condizione di essere curati, senza costringere i medici a compiere scelte drammatiche in base all'età. «Il virus purtroppo - conclude la dottoressa - rimane nelle persone anziane con patologie pregresse per molto tempo. Lo abbiamo registrato dai quadri polmonari dei nostri pazienti».
Per questo è importante continuare a donare, per acquistare più respiratori e rafforzare le rianimazioni: ne va della salute di tutti. «Fino a quando non ci sarà un vaccino non dovremo farci inutili illusioni: possiamo solo fare sacrifici e irrobustire le nostre infrastrutture sanitarie con le migliori tecnologie».
Il Messaggero