Niente Europei, niente Olimpiadi, niente Premier League. Su cosa scommettere? Su che tempo farà a Pasqua e Pasquetta, se le temperature supereranno o no i 19 gradi e mezzo,...
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É come aprire il frigo e trovarlo vuoto. Anche gli appassionati di scommesse e di sport brancolano in mezzo al buio in tempi di coronavirus. Un vuoto misurabile nella distanza tra la sedia e il pc, ovviamente. Perché se la rete fisica del gioco è stata completamente chiusa, le puntate possono trovare sfogo solo online. Ma su cosa e quanto si punta ai tempi del coronavirus?
E' l'agenzia delle Dogane che decide su cosa si può scommettere e cosa no. Il palinsesto si è ridotto: niente Europei, niente Olimpiadi, niente Premier League. Dopo il decreto dell'8 marzo la rete fisica di gioco è stato chiusa, e dunque come vanno avanti le scommesse? Online. Con i nuovi palinsesti.
Di certo c'è che ai prevedibili disagi per concessionari e operatori si aggiunge una significativa perdita di gettito erariale. Secondo una stima Agipronews, il volume di affari per quanto riguarda il gioco sul territorio (quindi non considerando l’online) è già calato dell’80%. Considerato che lo scorso anno il settore del betting in agenzia e nei corner ha versato all’erario 195 milioni, vale a dire circa 500 mila euro al giorno, in questo periodo non potrà garantirne più di centomila al giorno, con un mancato gettito erariale quotidiano di 400 mila euro, corrispondente a 10 milioni nell’arco dei 25 giorni di stop designati.
«La drammatica situazione del Paese chiama anche la nostra industria ad assumersi precise responsabilità.
Il Messaggero