Il figlio di Pupi Avati, Alvise, che da anni lavora nel Regno Unito agli effetti speciali cinematografici (ha collaborato, tra gli altri, a 'Star Wars - Il risveglio della...
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Coronavirus, Chiambretti è guarito: «Due tamponi negativi, un messaggio di speranza»
«I due figli che abbiamo a Roma - ha detto il regista - ci lasciano la spesa in ascensore. L'altro, che si occupa di effetti speciali per il cinema, è a Londra e si è ammalato di Coronavirus con tutta la famiglia: lui, la moglie, il figlio di 12. Solo quello di 11 non è stato contagiato. Per fortuna, dopo 18 giorni, stanno meglio e hanno ripreso una vita quasi normale. Non sentivano sapori né odori, avevano la febbre a 39, prendevano il paracetamolo, la febbre scendeva, poi risaliva. Avevano tosse, ma hanno sempre respirato bene. Ora, hanno solo una spossatezza infinita». Il regista confessa che alla notizia della positività del figlio e della famiglia avrebbe voluto farli tornare in Italia ma aggiunge: «Mio figlio mi ha risposto: papà, da voi ci sono mille morti al giorno. In effetti, non aveva senso e non si poteva. Dopo, col supporto del console italiano, non ci siamo mai sentiti soli», assicura il regista. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero