Un messaggio scritto in rete agli utenti di un gioco online: «Toglietemi sto cavolo di ban altrimenti chiudo per sempre il mio aka. sono a casa in quarantena e nn posso...
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Roma, «stiamo portando fuori i cani»: ma era una scusa per spacciare
Il Compartimento Polizia Postale delle Comunicazioni per le Marche in collaborazione con il Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico e per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) lo ha denunciato dopo che la società titolare della piattaforma informatica ha informato l'FBI (Federal Bureau of Investigation). A sua volta l'Fbi, dopo aver acquisito dalla software-house americana i dati di registrazione dell'utente ed aver verificato che si trattava di un italiano, li ha trasmessi al Centro Nazionale Anticrimine Informatico e per la Protezione delle Infrastrutture Critiche della Polizia Postale. Nonostante la complessità delle indagini informatiche, a causa dei sistemi di anonimizzazione utilizzati per la navigazione, gli investigatori sono riusciti a rintracciare una connessione proveniente dalle Marche. Da lì si è arrivati all'account, che non era utilizzato dalla persona registrata bensì da un'altra, che usava la piattaforma di gioco online. Il giovane è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per procurato allarme. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero