L'allarme per il coronavirus in Italia sembra essere senza controllo. Dal quartiere Sarpi - cuore della Chinatown di Milano - ai Navigli, dall'Isola al centro....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, British Airways cancella tutti i voli, Air France e Lufthansa li conferma
Nelle chat, va precisato, le reazioni delle altre mamme sono in realtà di indignazione nella maggioranza dei casi. Ma il seme della paura trova anche terreno fertile: «Nessuno vuole creare panico, ma ricordiamoci che con la globalizzazione la Cina non è così lontana. Molti cinesi sono stati in quella località e l'incubazione è lunga. Quindi un pò di precauzione è d'obbligo», scrive un utente. «A quando vieteremo ai bimbi asiatici di frequentare la scuola come precauzione d'obbligo per via della globalizzazione?», è la replica esasperata di una ragazza.
Il tema è caldo e i commenti si sprecano. Nel “messaggio clone” che è stato messo in circolazione si prova anche a dare una giustificazione al suggerimento di tenersi alla larga dai negozi cinesi: «Molte persone e commercianti cinesi che lavorano in Italia - scrive l'autore sconosciuto - hanno contatti continui con la catena di distribuzione nei loro ingrossi, dove tanti imprenditori cinesi vengono o sono passati per Wuhan per ovvi motivi di business nell'ultimo periodo. Speranzosi di non essere discriminatori, ma bensì d'ausilio alla popolazione, lanciamo questo appello solo a scopo protettivo della salute nazionale, non per fini commerciali. Grazie. Fate girare se siete d'accordo».
Coronavirus, la Chiesa di Hong Kong corre ai ripari: al bando ostie e acqua santa
A questo punto non manca chi si chiede «cosa si nasconde dietro questo boicottaggio». Ma c'è pure chi fa notare che «minimizzare il problema è idiota quanto estremizzarlo». O ancora: «La diffusione diretta in Europa da persona a persona è già in atto, vedi in Germania. Dunque cosa?», scrive qualcuno. «Almeno i virus non sono razzisti», è la replica stizzita. E c'è chi obietta: «Mi sembra che nessun italiano al momento come prevenzione si mette la mascherina, cosa invece molti cinesi fanno... chi è più cauto?».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero