Coronavirus, il ministro dell'Interno Lamorgese: «Ci sono margini per l'inserimento delle mafie nel Paese»

«Ci sono margini di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività economiche. La situazione è caratterizzata da deficit...

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«Ci sono margini di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività economiche. La situazione è caratterizzata da deficit di liquidità e dall'afflusso di ingenti finanziamenti nazionali ed europei. Abbiamo dunque sollecitato la massima attenzione delle forze di polizie per intercettare nuove dinamiche nelle azioni criminali». Serve «attenzione sulle erogazioni pubbliche». Lo ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, parlando della situazione lagata al coronavirus.


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«I prefetti hanno ricevuto 125mila comunicazioni di proseguimento dell'attività da parte delle aziende delle filiere consentite: per 1.759 è stato decisa la sospensione dell'attività», ha proseguito Lamorgese, segnalando che è stato cercato «il corretto bilanciamento tra le esigenze di salvaguardia della salute e la continuità dei processi produttivi. Per questo ho chiesto di procedere con la massima celerità» all'esame delle istanze. Poi i numeri: «Abbiamo controllato 9 milioni di persone con 320.000 sanzioni. Infine: «Ho chiesto ai prefetti di fare un'opera di ascolto, dialogo e confronto con gli enti locali, le parti sociali, i rappresentanti delle attività produttive per intercettare segnali di disgregazione del tessuto sociale, in particolare per le categorie più deboli. Sono state chieste misure sul disagio abitativo e sull'accesso al credito delle famiglie».

«Mi sono sentito con la ministra Bellanova, stiamo lavorando insieme»: la regolarizzazione per gli stranieri «non è nei termini di 600mila», ma sarebbe limitata al settore agricolo. «Il problema che si pone è quello della raccolta, bisogna fare emergere chi lavora in nero anche per una questione di sicurezza» ha detto ancora il ministro aggiungendo che «è una riflessione, per ora non c'è nulla di concreto». «Vedremo poi - ha spiegato Lamorgese - se ci sarà una previsione normativa. Ora siamo in fase di discussione. Si parla di regolarizzare» non tutti gli irregolari presenti, «ma quelli che servono e con delle regole». Qualcuno, ha proseguito, ha parlato anche «di colf e badanti, ma non è stata ancora definita una linea certa con gli altri ministri».

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Il Messaggero