Coronavirus, spostamenti dei cittadini saranno controllati anche con i droni: l'ordinanza dell'Enac

Cieli aperti ai droni della polizia locale per il «monitoraggio degli spostamenti dei cittadini». Dopo le richieste arrivate in questi giorni, un’ordinanza...

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Cieli aperti ai droni della polizia locale per il «monitoraggio degli spostamenti dei cittadini». Dopo le richieste arrivate in questi giorni, un’ordinanza dell’Enac ha fissato le regole. Nel provvedimento dell’ente di controllo del volo vengono indicati sia i dispositivi che possono essere utilizzati che le modalità «per il contenimento dell’emergenza epidemiologica” del coronavirus. Nella nota viene specificato che «le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale, potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione». 


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L'ORDINANZA

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La disposizione stabilisce anche che i controlli potranno essere effettuati «su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto» e dove «non sarà altresì necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard». La circolazione dei droni dovrà essere sospesa nel caso in cui nella stessa zona ci siano degli aeromobili, che avranno precedenza e il titolare avrà la responsabilità del mezzo, sulla base delle indicazioni che gli arriveanno dai piani di volo dell’Enac. Il provvedimento varrà fino “al 3 aprile 2020”. Stabilisce che tutti gli Enti di Stato di cui all’art 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie Locali dei Comuni italiani, siano autorizzati ad operare con propri “aerei a pilotaggio remoto” se impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia COVID-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili e identificate come “aree rosse”, ad una quota massima di 15 metri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero