La curva sale ancora e il governatore Zaia annuncia iniziative sempre più forti: in Veneto i casi positivi di coronavirus sono saliti oggi a 6442, 373 in più...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus Veneto, quasi seimila casi. Zaia: «Confiscati i respiratori dei veterinari»
Avigan, il Veneto vuole sperimentare il farmaco. Aifa gelida: nessuna prova di efficacia
«Siamo in una guerra, ma la nostra strategia basata su un largo uso dei tamponi rallenterà la velocità del contagio. E ci consentirà di uscirne prima possibile». Lo assicura Luca Zaia, governatore del Veneto, raccontando la sfida che dice avergli «cambiato la vita». «Ogni regione - premette Zaia a proposito di un modello Veneto - è una storia a sé, ogni sanità, è una storia a sé.
«Abbiamo fatto oltre 70mila tamponi in Veneto», dice Zaia all'Aria che tira. «Ci sono fattori limitanti, si fatica a trovare tamponi» ma il Veneto ha iniziato a «produrre tutto in casa e continueremo».
«C'è un altro pericolo, sul quale la comunità scientifica deve darci risposte, l'eventuale ritorno dell'infezione: già abbiamo avuto un paio di casi. Non vorrei che qualcuno cantasse vittoria, questo virus è più intelligente di chi lo ha preceduto - conclude - stiamo già pensando al piano B».
«Abbiamo chiesto 200 ventilatori e ad oggi ne sono arrivati 49». Il Veneto, ricorda il governatore, «ha investito tanto sulla terapia sub intensiva per portare, come ultima spiaggia, il paziente alla ventilazione forzata. Ciò si è rivelato strategico». Zaia sottolinea che i letti di terapia intensiva sono stati aumentati da «200 a 1600».
«Ogni regione - premette ancora Zaia a proposito di un modello Veneto - è una storia a sé, ogni sanità, è una storia a sé. Quindi non è detto che il modello che funziona da me altrove possa funzionare. Noi siamo partiti da un presupposto, in autonomia e contro le linee guida: l'asintomatico è un contagiatore. La vicenda di Vò Euganeo è stata illuminante». «Il 23 febbraio - spiega - ho deciso di fare il tampone a tutti i cittadini del Comune. Apriti cielo, gli scienziati han detto 'questo spreca soldì. E invece fu provvidenziale perché scoprimmo che oltre ai 2 contagiati c'erano altri 66 positivi, quasi tutti asintomatici». «Allora - continua - abbiamo messo in quarantena tutti i positivi, ed è stato giustamente messo in zona rossa il comune. Quando abbiamo ri-tamponato tutti gli abitanti a blocco finito che cosa abbiamo scoperto? C'erano solo 6 positivi. Il che vuol dire che così, tamponi più contenimento, blocchi il contagio». Adesso, annuncia, «avanti a tutta forza. Noi siamo oggi a 70mila tamponi fatti e quasi 16 mila persone isolate. La nostra filosofia è cercare un caso positivo e poi testare i suoi contatti a cerchi concentrici in modo da isolare più positivi possibile. Per farlo aumenteremo i tamponi dai 6-7mila attuali a 20mila al giorno».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero