Mentre la Cina continua a blindarsi per attenuare il diffondersi dell'epidemia del coronavirus, anche in Italia si prendono alcune contromisure, soprattutto in segno di...
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Coronavirus, capodanno cinese rinviato a Roma, Pechino: «Virus può diventare più forte», un caso a Vienna
Il virus può colpire tutti, non solo i cinesi. Non c'entra nulla con la razza delle persone. Quando ci sono stati i terremoti in Italia la comunità cinese non si è mai tirata indietro adoperandosi con donazioni e aiuti di ogni genere. Questo è il momento in cui la Cina ha bisogno di aiuto: non chiediamo donazioni, ma comprensione e tolleranza». E ancora: «L'umanità deve essere unita per lottare contro questo virus. In questo momento non è il caso di allarmarci in Italia. Naturalmente è importante prendere le dovute precauzioni. La comunità cinese vive da decenni in Italia. Non esiste nessun pericolo. I ristoranti cinesi acquistano gli ingredienti dagli stessi fornitori di quelli italiani». Intanto la comunità cinese di Roma ha annunciato che il 2 febbraio, ovvero domenica prossima, non si terrà a San Giovanni la festa per il Capodanno cinese: «Abbiamo concordato in modo congiunto con tutta la comunità che la festa deve essere rinviata perché c'è gente che sta male e non è il caso di festeggiare - ha spiegato la portavoce Lucia King - Ci dispiace perché i preparativi duravano da tre mesi, ma in questo momento è la scelta migliore. Comunicheremo in seguito una nuova data».
A pochi minuti la stessa comunicazione, ma dalla comunità di Milano, per bocca di Francesco Wu, membro del direttivo di Confcommercio Milano-Monza Brianza e rappresentante dei commercianti cinesi della Chinatown di Milano: la grande parata che doveva sfilare in via Paolo Sarpi il 2 febbraio, è stata annullata in segno di solidarietà «verso il popolo cinese in Cina, colpito dal coronavirus che non ha potuto festeggiare il capodanno lunare attraverso manifestazioni pubbliche». E se i cinesi che vivono in Italia rinunceranno, per il momento, al loro Capodanno, gli italiani stanno disertando sempre di più i ristoranti cinesi: tra voli annullati e psicosi da contagio, molti non se la sentono di cenare all'orientale: «Mi dispiace ma i miei amici sono terrorizzati», è quello che si sentono dire in questi giorni i ristoratori cinesi.
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Il Messaggero