Coronavirus, a Casalpusterlengo subito i funerali dell'anziana morta. Messaggi audio: «Non uscite da casa»

Avviso a Casalpusterlengo
Viveva in una delle vie più frequentate di Casalpusterlengo, in una villetta che costeggia il lungo viale alberato che porta nel cuore della cittadina del Lodigiano la...

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Viveva in una delle vie più frequentate di Casalpusterlengo, in una villetta che costeggia il lungo viale alberato che porta nel cuore della cittadina del Lodigiano la prima vittima del Coronavirus in Lombardia. Regione dove i casi di persone contagiate hanno oltrepassato i 45, di cui uno individuato anche a Milano.


La vittima
Giovanna Carminati, 77 anni, la scorsa notte è morta in casa tra le braccia del marito pare per un infarto. Era già debilitata. Ma dopo un tampone 'post mortem', è risultata positiva al Covid 19. Per questo oggi pomeriggio, dopo un breve funerale e le condoglianze e la vicinanza espressa alla famiglia dal sindaco della cittadina Elia Delmiglio, la donna è già stata sepolta. E per precauzione i familiari con cui viveva in tarda mattinata hanno ricevuto la visita di un tecnico dell'Ats città Metropolitana: pure loro stati sottoposti a un tampone.

I familiari
«È un brutto momento, per favore rispettateci e lasciateci in pace», ha chiesto quasi piangendo una parente stretta di Giovanna, avvicinandosi al cancello della villa a un piano con un giardino ben curato. Oggi intanto nella zona del Basso lodigiano, dieci Comuni in tutto, dove si è registrato un focolaio dell'infezione con il ricovero in rianimazione a Codogno del 'paziente 1', il 38enne oggi trasferito al San Matteo di Pavia, è stato il primo giorno di coprifuoco. Gli abitanti, su disposizione del Ministero della Salute e della Regione Lombardia, sono stati invitati dai loro sindaci a non uscire di casa e comunque a prendere le misure di 'sicurezzà indicate per evitare il contagio. E poi, a parte i negozi con i generi di prima necessità e le farmacie, locali ed esercizi commerciali tutti con la saracinesca abbassata per due settimane. Chiuse anche le stazioni dei treni, le scuole e le chiese.

Gli altoparlanti
L'invito alla gente è a «ridurre le uscite» ed «evitare momenti di aggregazione». L'assessora alla protezione civile di Casalpusterlengo Lina Ressegotti, stamane ha registrato un audio diffuso per la strada dagli altoparlanti delle auto della protezione civile della polizia locale. Audio, che verrà aggiornato di giorno in giorno, e con cui prega i concittadini a «non uscire dal comune di residenza» e in «caso di febbre, tosse, raffreddore e mal di gola, contattare il 112». Indicazioni a suo dire «recepite» nonostante le lamentele di qualcuno specie di chi in genere dedica il sabato alla spesa per tutta la settimana successiva. Spesa che comunque si potrà fare domani, almeno in mattina perché i supermercati più grandi, dopo la visita dei dipendenti, saranno aperti.

La paura
«C'è preoccupazione, le persone sono allarmate per quanto questo virus possa diffondersi nel territorio», sottolinea Delmiglio. In effetti Casalpusterlengo stamattina sembrava vivesse una sorta di alba domenicale anticipata. Pochi in giro, tutto chiuso, eccetto l'edicola e qualche negozio di alimentari ma solo per qualche ora e con l'accesso a scaglioni dei clienti. Niente assembramenti. Solamente qualcuno in bici o a piedi con mascherina o sciarpa per proteggersi naso e bocca. «C'è molto timore ma anche incredulità che questo virus dalla Cina sia arrivato in questi piccoli paesi» dice Michele. Una signora invece ha fatto notare che comunque «c'è anche troppa psicosi. Certo vanno prese precauzioni, ma mi pare che per il resto si stia esagerando», mentre il signor Sante afferma: «Non bisogna buttarsi giù, bisogna reagire» precisando che nel weekend strade e piazze sono affollate. A rendere bene l'idea del clima la signora Rebecca, 50 anni, in attesa che aprisse la farmacia di Codogno: «È desolante e surreale. Il sabato qui in genere c'è molto movimento, oggi invece…..» Si guarda attorno ed effettivamente c'è il deserto o quasi se si esclude l'unico distributore automatico di caffè della cittadina in cui l'altra sera è stato ricoverato 'paziente1'.





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Il Messaggero