Come è cambiata la manodopera nei campi, ai tempi del Coronavirus? Ci siamo collegati con Arianna Cesari, della Cia-Agricoltori Italiani, che gestisce a Raldon, in...
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Ma la prima emergenza è stata quella relativa ai lavoratori dell'Est Europa: la Cia ha stimato che quest’anno ne mancheranno in Italia, circa 250.000 stagionali, specializzati nella raccolta da qui fino alla vendemmia a settembre-ottobre. Per questo motivo, gli agricoltori hanno chiesto contratti flessibili per far lavorare chi percepisce il reddito di cittadinanza e la cassa integrazione. Questa fattoria contraddice il detto che “certi lavori gli italiani non li vogliono fare”: «Nella nostra "Fattoria Margherita" sono venuti molti studenti, anche fuori sede, che, per mantenersi e pagare l'affitto, in attesa della ripresa delle lezioni, si sono reinventati braccianti agricoli». Non solo: nei campi lavorano anche molti disoccupati: professionisti o partite Iva che hanno interrotto la loro attività. «Persone che di fronte a questa crisi si sono rimboccate le maniche e hanno iniziato a raccogliere le nostre fragole», spiega la Cesari.
Le superfici italiane dedicate alla coltivazione delle fragole si attestano mediamente per il periodo 2017-2019 a quasi 3.800 ettari, mentre le produzioni si posizionano negli ultimi anni su poco più di 130.000 tonnellate. Siamo secondi in Europa dopo la Spagna e le principali regioni produttrici sono la Campania e Basilicata, Veneto, Sicilia e l’Emilia-Romagna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero