Da un lato l'ipotesi di omicidio colposo plurimo, per le violazioni delle norme di sicurezza, a partire dal consistente 'gap' tra capienza della discoteca e biglietti...
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Sono questi i due fronti dell'inchiesta, per ora senza indagati, che Procura di Ancona e Procura Minorile delle Marche, coordinate dal Pg Sergio Sottani, hanno avviato sulla tragedia che ha provocato anche una sessantina di feriti, di cui sette in pericolo di vita. Gli investigatori procedono con cautela per ricostruire con precisione l'accaduto. Già sentite e identificate dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, un centinaio di persone, potenziali testimoni di ciò che è successo. Ascoltati anche tre amministratori del locale. Gli inquirenti parlano di un «atto dovuto» che però potrebbe preludere presto a una formale iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo. Un atto che, anche per questioni tecniche, potrebbe essere «imminente».
Una delle questioni su cui maggiormente si è concentrata l'attenzione dei magistrati è la differenza tra biglietti staccati - poco meno di 1.400 - e la capienza dell'unica sala che sarebbe stata utilizzata per la serata, con 469 posti. Ma vi sono anche altri interrogativi sollevati dalle indagini. Riguardano l'idoneità della struttura a ospitare il tipo di evento in programma e le misure di sicurezza della discoteca, frequentata da giovanissimi provenienti non solo dalle Marche, e raggiunta anche con pullman organizzati.
Il secondo principale fronte delle indagini è relativo alla causa scatenante della situazione di «panico generale» segnalata da molti presenti, scappati verso l'uscita d'emergenza dopo che l'aria si era fatta irrespirabile a causa dello spray urticante.
Il Messaggero