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Davanti al gip Davide Fontana ha raccontato la stessa storia: il gioco erotico, la ragazza legata, le martellate, la coltellata alla gola inferta «perché vedevo che stava soffrendo». Di aver perso il controllo mentre sferrava i colpi. Resta in carcere per «gravi indizi di colpevolezza», ha stabilito il giudice Angela Corvi, ma per ora c'è solo la versione del bancario di 43 anni che il 10 gennaio ha massacrato Carol Maltesi, 26 anni, in arte Charlotte Angie. «Dobbiamo ascoltare i testimoni, recuperare il video cancellato dal telefono. Per ora il movente di Fontana è ciò che racconta lui», dicono gli investigatori.
LA GELOSIA E I SOLDI
Il rapporto tra Davide e Carol è un abisso da scandagliare: lui è il fotografo che la ritrae nei primi scatti che la lanceranno nel mondo dell'hard, poi compagno, quindi amante occasionale e vicino di casa. La loro storia era finita dopo un viaggio a Viterbo per girare le scene del primo film a luci rosse della ragazza. E per chi indaga la ferocia con cui è stata massacrata non può essere soltanto un gioco erotico degenerato. Le ipotesi sono la gelosia sfociata in delirante possessività ma anche il movente economico: dalla cassaforte di Carol sono scomparsi dei soldi, qualche migliaia di euro di risparmi che conservava «per il figlio, per il suo futuro».
VIAGGIO A DUBAI
A questo punto l'accoltella. «Credo che fosse già morta ma, non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina a lama liscia che poi ho buttato in un cestino dell'immondizia a Rescaldina. Mi è sembrato che fosse un atto di pietà, vedevo che stava soffrendo e ho concluso le sue pene». Poi è rimasto a guardare il corpo per mezz'ora. Da questo momento la vita di Fontana è un cumulo di bugie. Dopo aver tagliato il cadavere, operazione durata tre giorni, tenta di bruciarlo. «Ho prenotato un appartamento sito a Vararo, una casa singola in collina, isolata. La prima volta ho pernottato due giorni per rendermi conto della logistica. Poi ho portato con me i sacchi contenenti il corpo. Nella zona barbecue di questa abitazione ho provato ad appiccare il fuoco ai pezzi del corpo, utilizzando alcol e benzina, ma mi son reso conto che non era fattibile. Ho quindi recuperato i pezzi e li ho riportati a casa di Carol mettendoli nel freezer». E alla mamma che la cerca scrive un messaggio fingendosi lei: «Sono a Dubai». La donna sta valutando eventuali azioni legali nei confronti del comico Pietro Diomede, autore su Twitter di una battuta di pessimo gusto su Charlotte per il quale è stato cacciato dal programma Zelig. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero