Da oggi chi vuole utilizzare uno spazio pubblico a Cervignano, in provincia di Udine, deve avere un «certificato di antifascismo». Lo ha deciso il Comune della...
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VALORI DEMOCRATICI
Il «patentino», fa sapere l’amministrazione locale guidata dal sindaco Gianluigi Savino, dovrà essere presentato da chi vuole organizzare manifestazioni al centro civico, al Teatro Pasolini e al centro della musica, ma anche nelle aree all’aperto.
Montare un gazebo, allestire bancarelle: niente certificato, niente manifestazione. La mozione, presentata dalla sezione locale Anpi e della lista civica Il Ponte, recita: «Per ottenere il patrocinio o l’utilizzo di sale e spazi pubblici a Cervignano sarà richiesta una dichiarazione esplicita in cui sarà necessario affermare di riconoscersi e rispettare i valori democratici sanciti dalla Costituzione e ripudiare l’ideologia fascista». Poi però, come spiega il capogruppo di maggioranza Nicola Bregantin, il consiglio comunale è andato oltre: «Abbiamo inserito nell’ordine del giorno che non vogliamo lasciare spazio a nessuna associazione, gruppo o manifestazione dichiaratamente razzista, fascista, xenofoba, omofoba, sessista, sovversiva integralista e antidemocratica».
L’obiettivo era l’approvazione all’unanimità, ma i rappresentanti dell’opposizione si sono alzati e hanno abbandonato l’aula. «E’ stato rifiutato ogni tipo di confronto, c’è stato un disinteresse e un diniego totale», rilevano piccati gli assessori. «Pazienza - allarga le braccia il consigliere Federico Gratton - La percezione è che comunque anche l’opposizione, seppur non in tutti i suoi componenti, condividesse il senso del testo. Probabilmente mettere d’accordo tutti è risultato impossibile, nonostante lo sforzo fatto da parte della lista Il Ponte nel proporre di votare i singoli punti dell’ordine del giorno singolarmente».
CITTA’ DIVISA
Al di là dei tecnicismi, spiega, «il discorso è semplicissimo: a Cervignano non c’è spazio per organizzazioni che abbiano come obiettivo quello di promuovere idee che implicitamente comportino la violazione delle libertà di altri individui o di gruppi di persone.
Il Messaggero