Centri storici, come salvarli: il convegno al Festival dei Due Mondi di Spoleto

Centri storici, come salvarli: il convegno al Festival dei Due Mondi di Spoleto
Lo spopolamento dei centri storici di numerose città, la fuga dei residenti per gravi problemi di vivibilità, il pervasivo fenomeno del cosiddetto’’...

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Lo spopolamento dei centri storici di numerose città, la fuga dei residenti per gravi problemi di vivibilità, il pervasivo fenomeno del cosiddetto’’ tavolo selvaggio’’. E al tempo stesso le esigenze di rigenerare il centro storico dal punto di vista sociale, economico, artistico, commerciale attraverso i cosiddetti ‘’servizi di prossimità’’, in genere carenti o addirittura assenti nel perimetro dei centri storici.

Di questi temi per due giorni parleranno a Spoleto in un convegno, nell’ambito del Festival dei Due Mondi, urbanisti, sociologi, giuristi, filosofi, economisti.

Beemagazine ha anticipato alcune proposte e analisi di studiosi che faranno i relatori al convegno di Spoleto.

 

Prof. Michele Trimarchi, Docente all’Istituto di architettura e di urbanistica di Venezia

Occorre salvare i centri storici salvando tutte quelle attività di prossimità che li hanno abbandonati. Per rigenerare gli spazi urbani occorre ricorrere alla lettura visionaria e non pregiudiziale degli artisti,

 

Prof. Giuseppe Roma, presidente del RUR ( Urban research Institute)

Istituire un ministero per le città, per i centri storici. Per evitare la fuga dei residenti occorre evitare la loro musealizzazione.La movida, oltre a mettere a rischio il patrimonio culturale e artistico, crea  disturbo ai residenti, e sta mortificando la natura stessa dei centri storici

 

Claudia Mattogno, Docente di Urbanistico, Roma La Sapienza

Il futuro è in centro. Occorre salvaguardare il valore sociale, economico e culturale dei centri storici. L’esempio di Bordeaux; era considerata la bella addormentata di Francia, ora è diventata una delle città più attrattive per la qualità della vita e per le dimensioni estetiche offerte dall’ambiente urbano,

 

Avv. Francesco Giuliani (tributarista, Studio Fantozzi&Associati)

Bisogna cominciare a riportare la vita stanziale dentro le mura urbiche; famiglie residenti, scuole, servizi, spazi culturali, commerci di prossmità ( la famosa bottega sotto casa). Come misure urgenti; mettere un limite al fenomeno degli affitti brevi per i turisti;  adottare politiche fiscali premianti per chi vive e lavora nel centro storico. Mettere ordine nel fenomeno delle ‘’mangiatoie a cielo aperto’’

 

Prof. Maurizio Di Stefano ( Università di Napoli Federico II)

Ripartire mettendo l’uomo al centro, promuovendo la ‘’cultura dell’incontro’’.

I centri storici sono luoghi di comunità e con questo spirito bisogna frequentarli,

Favorire il ripopolamento è una operazione culturale che deve assicurare non solo il superamento di criticità strutturali. Il fenomeno del tavolo selvaggio rientra  nelle capacità (incapacità) di governo e di gestione delle città e dei centri storici.


 

Francesco Morace  ( fondatore del Future Concept Lab)

Il tavolo selvaggio ha ormai invaso i centri storici, ma perché non c’erano alternative. Si può trovare un equilibrio tra le esigenze dei cittadini residenti, gli interessi economici degli operatori, e le condizioni di vivibilità ambientale,  senza proibizionismi fuori tempo.

 

Prof. Cesare Crova ( ex vicepresidente di Italia Nostra)

Bisogna ripartire dai cittadini. Per risolvere i problemi non servono archistar ma progettisti saggi.

Il rischio, specialmente per i piccoli centri, è di avere fondi e non saperli gestire. In questo senso Stato e Regioni dovrebbero farsi garanti

 

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Il Messaggero