CASTELNUOVO DI PORTO «Con i soldi risparmiati aiuteremo gli italiani», fa sapere il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, mentre qualche centinaia di cittadini,...
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LE GESTIONI
Il Cara di Castelnuovo di Porto, in una struttura di proprietà dell'Inail, prima di Mafia Capitale era gestito dalla 29 Giugno, poi si è aggiudicata la gara l'Auxilium, cooperativa della Basilicata i cui 120 dipendenti da fine mese saranno disoccupati: «Al contrario di altre strutture, per le quali ci sono state anche indagini per infiltrazioni mafiose, questo è un Cara che funzionava e che non ha avuto problemi. Perché partire proprio da qui con lo sgombero?». Ma dentro erano in troppi, nessuno nega il sovraffollamento. Nel piazzale Mohammed, 20 anni, del Gambia, racconta: «A Monterotondo stavo imparando l'italiano, ora non so cosa mi succederà». Ci sono anche alcuni bambini, compagni dei dieci piccoli immigrati che frequentavano la scuola. Il sindaco Riccardo Travaglini (lista civica con il Pd): «Queste persone hanno saputo di dover lasciare il centro così su due piedi. E vi sono migranti, al momento una ventina, che non sanno dove andare. Alcuni sono fuggiti, spaventati. Tutti siamo consapevoli che il modello di una mega struttura vada superato, ma perché farlo in questo modo?». Il Cara è slegato dal nucleo abitativo, in un'area non memorabile dal punto di vista paesaggistico, fatta di capannoni, dove gli immigrati difficilmente vengono a contatto con la gente del posto. In passato c'è stata qualche tensione: un gruppo di rifugiati bloccò la strada per il trattamento, anche economico, ricevuto, ma non ci sono stati mai episodi significativi di contestazione della popolazione contro il Cara. Loretta Peschi, del Pd: «Siamo tutti consapevoli che quella struttura non poteva restare così, ma perché sradicare questi ragazzi, a partire dai bambini, perché non ridistribuirli nella zona?». Il prefetto Paola Basilone fa sapere che non era possibile concedere una proroga all'Auxilium. Il vescovo Gino Reali, presente alla manifestazione: «Il metodo di trasferimento non mi pare dignitoso per donne, uomini e bambini che hanno alle spalle storie drammatiche».
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Il Messaggero