Avrebbero dovuto tenerlo sotto controllo, anche se il piccolo si era allontanato solo per pochi minuti per andare in bagno. Due insegnanti, una di sostegno e una di ruolo, e la...
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Morto il bambino precipitato nella tromba delle scale a scuola: indagini per omicidio colposo
La dinamica dell'incidente è ormai chiara agli investigatori coordinati dal pm Letizia Mocciaro, titolare dell'indagine che è ancora aperta: il piccolo ha preso una sedia con le ruote che si trovava vicino alla scala e si è sporto per guardare i compagni di un'altra classe che stavano andando in palestra, dal piano terra al piano seminterrato, riuscendo così a scavalcare la ringhiera altrimenti troppo alta per lui (1,02 metri, mentre il bambino era alto 1,10 metri).
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La presenza della sedia nei pressi del parapetto, che doveva trovarsi all'interno di un gabbiotto e che invece era incustodita, è stata decisiva: senza salirci sopra, infatti, il bambino non sarebbe riuscito a scavalcare. Una ricostruzione confermata anche da un esperimento giudiziale effettuato a novembre con un fantoccio per ricostruire l'esatta dinamica della caduta. Le due maestre (l'insegnante di sostegno di 47 anni e quella di ruolo di 42 anni) e la collaboratrice scolastica di 58 anni sono già state interrogate nei giorni scorsi e sono apparse ancora molto provate.
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«Ora vai in aula», gli avrebbe detto, incontrandolo nel corridoio. Ma il piccolo era incuriosito dalla presenza di altri compagnetti e forse per salutarli, si è sporto troppo ed è caduto giù. È drammatica la testimonianza resa dalla maestra che stava accompagnando i piccoli a fare ginnastica: «Ho visto un'ombra precipitare giù dal secondo piano e ho subito capito che cosa stava succedendo. Ho riportato la classe in aula e ho iniziato a urlare». In queste settimane sono stati anche effettuati tutti gli accertamenti sulla sicurezza dell'edificio, costruito in epoca fascista, e che è risultato a norma.
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Esiste infatti un regolamento edilizio del comune di Milano del 2014 che impone che le ringhiere siano alte almeno 1 metro e 10 centimetri. Il regolamento però non ha valore retroattivo e il parapetto rientra nei limiti di legge. Anche il numero di collaboratori scolastici è proporzionato al numero degli alunni e non al volume degli spazi. E infatti, al preside della scuola che ad agosto che aveva chiesto più personale, era stata concessa solo l'assunzione a mezzo servizio di un collaboratore scolastico.
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Il Messaggero