Bimbo caduto dalle scale a Milano, indagate bidella e 2 maestre: omessa vigilanza, omicidio colposo

Bimbo caduto dalle scale a Milano, indagate bidella e 2 maestre: omessa vigilanza, omicidio colposo
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Venerdì 20 Dicembre 2019, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 18:40

Avrebbero dovuto tenerlo sotto controllo, anche se il piccolo si era allontanato solo per pochi minuti per andare in bagno. Due insegnanti, una di sostegno e una di ruolo, e la bidella, sono state indagate per omicidio colposo, con l'ipotesi di omessa vigilanza, nell'inchiesta della Procura di Milano sulla morte di un bambino di quasi 6 anni che lo scorso 18 ottobre è precipitato giù nella tromba delle scale della scuola Pirelli di Milano. Una volo di oltre 10 metri che gli è costato la vita, dopo quattro giorni di cure in ospedale. 

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La dinamica dell'incidente è ormai chiara agli investigatori coordinati dal pm Letizia Mocciaro, titolare dell'indagine che è ancora aperta: il piccolo ha preso una sedia con le ruote che si trovava vicino alla scala e si è sporto per guardare i compagni di un'altra classe che stavano andando in palestra, dal piano terra al piano seminterrato, riuscendo così a scavalcare la ringhiera altrimenti troppo alta per lui (1,02 metri, mentre il bambino era alto 1,10 metri). 

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La presenza della sedia nei pressi del parapetto, che doveva trovarsi all'interno di un gabbiotto e che invece era incustodita, è stata decisiva: senza salirci sopra, infatti, il bambino non sarebbe riuscito a scavalcare. Una ricostruzione confermata anche da un esperimento giudiziale effettuato a novembre con un fantoccio per ricostruire l'esatta dinamica della caduta. Le due maestre (l'insegnante di sostegno di 47 anni e quella di ruolo di 42 anni) e la collaboratrice scolastica di 58 anni sono già state interrogate nei giorni scorsi e sono apparse ancora molto provate. Rispondendo alle domande, hanno confermato la ricostruzione di inquirenti e investigatori: le due docenti hanno fatto uscire il piccolo, che aveva chiesto di andare in bagno per due volte, dando per scontato che fuori lo tenesse d'occhio la bidella, che era già impegnata a sorvegliare altri due alunni andati in bagno. 

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«Ora vai in aula», gli avrebbe detto, incontrandolo nel corridoio. Ma il piccolo era incuriosito dalla presenza di altri compagnetti e forse per salutarli, si è sporto troppo ed è caduto giù. È drammatica la testimonianza resa dalla maestra che stava accompagnando i piccoli a fare ginnastica: «Ho visto un'ombra precipitare giù dal secondo piano e ho subito capito che cosa stava succedendo. Ho riportato la classe in aula e ho iniziato a urlare». In queste settimane sono stati anche effettuati tutti gli accertamenti sulla sicurezza dell'edificio, costruito in epoca fascista, e che è risultato a norma.

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Esiste infatti un regolamento edilizio del comune di Milano del 2014 che impone che le ringhiere siano alte almeno 1 metro e 10 centimetri. Il regolamento però non ha valore retroattivo e il parapetto rientra nei limiti di legge. Anche il numero di collaboratori scolastici è proporzionato al numero degli alunni e non al volume degli spazi. E infatti, al preside della scuola che ad agosto che aveva chiesto più personale, era stata concessa solo l'assunzione a mezzo servizio di un collaboratore scolastico.

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