Bimbi e pornografia, Lucattini (Spi): «Non capiscono quello che vedono. Serve spiegare, non colpevolizzare»

«Educazione sessuale». Per Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana (Spi) e della International psychoanalytical...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Educazione sessuale». Per Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana (Spi) e della International psychoanalytical association (Ipa), è questo l’unico modo per evitare che la pornografia distrugga la sessualità dei bambini e degli adolescenti. Un po’ come è successo alla cantante americana di Billie Eilish, che ha raccontato come la pornografia gli ha distrutto il cervello.

 


 

Professoressa, i bambini e i giovani in generale sono così attratti dal porno? 
«I giovani guardano immagini e video pornografici solo perché li hanno facilmente a disposizione. Non ci sono altri motivi. I bambini e gli adolescenti sono curiosi, ma purtroppo non sono in grado di decodificare correttamente i comportamenti che vedono rappresentati e così rischiano di fare confusione».

 


Quali le possibile conseguenze?
«Il pericolo rappresentato da questo tipo di esposizione sono i possibili danni psicologici ed emotivi, dal momento che si tratta di contenuti privi di significati affettivi o relazionali e spesso contenenti esempi sbagliati, che mostrano per esempio aggressioni, rapporti incestuosi o violenza sulle donne. Il bambino quindi rischia di confondere tra aggressività e violenza. La prima, alle giuste dosi, non è dannosa, è ciò che noi chiamiamo “narcisismo primario”. La violenza invece è sempre un grave danno per la mente, non solo un esempio sbagliato».
Cosa possono fare i genitori dinanzi a un pericolo così difficile da controllare?
«Innanzitutto, i genitori dovrebbero evitare che i figli abbiano accesso al proprio telefono. Ma qualora questo accada, è necessario essere presenti e controllare attentamente quello che fanno. In generale è bene iniziare sin da quando sono piccoli a dare spiegazioni sulla vita sessuale, sul fatto che è una cosa naturale e che è un’espressione di sentimenti e amore. Al contrario, non bisogna colpevolizzare i ragazzi. Quello di cui hanno bisogno è della giusta educazione sessuale. A questo scopo ci si può anche affidare all’aiuto degli insegnanti a scuola, a un medico o anche ad un analista». 
Nei casi in cui il “danno” è già fatto, come comportarsi?


«Se bambini e adolescenti manifestano ad esempio una dipendenza da contenuti pornografici, attraverso problemi del sonno o crisi d’ansia quando vengono allontanati da smartphone o pc, dobbiamo considerare questo come espressione di un disturbo di natura depressiva o della personalità. A questo punto il problema è più serio e ha bisogno di essere affrontato con un professionista o uno psicoanalista dell’età evolutiva». 
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero